Selfie bollenti con Ronaldo: la statua di Funchal diventa virale per le sue ‘doti’

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Nel cuore di Funchal, la capitale di Madeira, una statua rende omaggio a uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: Cristiano Ronaldo. Questa scultura in bronzo è diventata una delle principali attrazioni turistiche dell’isola, attirando fan da tutto il mondo che, con una certa curiosità, non riescono a resistere al desiderio di toccarla.

Ma c’è un particolare curioso legato a questa statua: un insospettabile effetto lucido che, anno dopo anno, diventa sempre più evidente, soprattutto in una zona ben precisa…

La storia della statua di CR7 a Funchal

La statua di Cristiano Ronaldo è stata creata nel 2014 dall’artista Ricardo Velosa. Con un’altezza di 3,40 metri e un peso di 800 kg, è realizzata in bronzo, un materiale che garantisce resistenza e durevolezza. La scultura raffigura Ronaldo in una delle sue pose più iconiche, quella di un calciatore pronto a battere una punizione, con la gamba sollevata e un’espressione di concentrazione.

L’inaugurazione è stata un evento speciale, con Ronaldo che, visibilmente emozionato, ha espresso il suo apprezzamento per il tributo ricevuto nella sua città natale, affermando:

“Dove sono cresciuto, dove ho le mie radici e la mia famiglia.”

La posizione e la rappresentazione

La statua di Cristiano Ronaldo, eretta a Funchal, rappresenta il calciatore in una delle sue pose più iconiche: quella che assume durante un calcio di punizione. Con la gamba sollevata e lo sguardo concentrato, la scultura cattura perfettamente l’essenza dell’atleta al culmine della sua potenza e precisione.

Questa rappresentazione non è solo un tributo all’abilità sportiva di Ronaldo, ma anche un simbolo della sua grandezza, proprio nella sua città natale, dove le sue radici affondano nella Madeira. La statua è diventata così un segno tangibile del legame profondo tra il calciatore e la sua terra.

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Il fenomeno dei tocchi

Un aspetto curioso della statua di Ronaldo è il comportamento dei turisti e dei tifosi che, fin dal suo primo giorno, hanno sviluppato una sorta di “rituale” nei confronti della scultura: toccarla. E non si tratta di un semplice tocco casuale: molti visitatori si concentrano su una zona in particolare, quella intima del calciatore, come se fosse un amuleto o una sorta di simbolo di buona fortuna.

Con il passare degli anni, questo gesto ripetuto ha portato a un fenomeno inaspettato: alcune aree della statua, in particolare quelle più frequentate dalle mani dei visitatori, sono diventate lucide e brillanti, a causa dell’usura del materiale. Questo “luccichio” è l’effetto di migliaia di tocchi che, lentamente, hanno consumato la superficie del bronzo, rendendo l’area sempre più visibile e lucente.

Riflessioni sulla cultura del turismo e dei “selfie”

Le statue di celebrità sono ormai diventate oggetti di culto in molte città del mondo. Oltre a rappresentare un tributo all’artista o alla personalità celebrata, queste opere d’arte sono diventate anche attrazioni turistiche imperdibili.

La cultura dei selfie ha amplificato questo fenomeno, con visitatori che non solo immortalano l’opera con una foto, ma sentono anche il bisogno di interagire fisicamente con essa. In questo caso, la statua di Ronaldo non fa eccezione: il desiderio di sfiorare la leggenda, di “toccare” qualcosa che rappresenta il successo e la fama, ha portato alla nascita di una vera e propria tradizione

. Se da un lato può sembrare un gesto innocente, dall’altro ci invita a riflettere sul modo in cui consumiamo la cultura e il mito, trasformando un’opera d’arte in una attrazione turistica e, in qualche modo, in un oggetto di culto. La zona più toccata della statua, ovviamente, è proprio quella intima, come se il gesto di sfiorare quella parte potesse davvero avvicinarsi al mito di Cristiano Ronaldo.

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