Mourinho sotto assedio: la notte delle minacce prima del trionfo

0
Mourinho ha ricevuto delle minacce prima della finale della champions 2003-2004

Nella stagione 2003-2004, il Porto di José Mourinho è una macchina perfetta. Con una squadra composta da giovani affamati e qualche talento già affermato, i portoghesi sorprendono l’Europa, eliminando avversari ben più quotati e raggiungendo la finale di Champions League. Un traguardo che sembra già un’impresa, ma che diventerà leggenda.

Il 26 maggio 2004, nell’Arena AufSchalke di Gelsenkirchen, in Germania, il Porto si prepara ad affrontare il Monaco. Per l’allenatore di Setubal e i suoi ragazzi è l’occasione di una vita: vincere la coppa più ambita d’Europa e scrivere il loro nome nella storia.

Ma a poche ore dalla partita, un evento scioccante rischia di rovinare tutto.

Le minacce a José Mourinho

Nella notte che precede la finale, mentre la squadra riposa, José Mourinho riceve una telefonata minacciosa. Non direttamente sul suo cellulare, ma su quello del vicepresidente del Porto, Reinaldo Teles. Un individuo con precedenti penali, approfittando del fatto di conoscere il numero di Teles, riesce a parlare con l’allenatore.

Il tono è aggressivo, carico di odio. Mourinho viene insultato pesantemente e minacciato di morte:

“Quando tornerai a Porto, sarai un uomo morto”.


Il rischio è reale. L’allenatore capisce subito che non si tratta di una bravata. Si consulta con il suo staff, consapevole che l’equilibrio psicologico suo e della squadra non può essere compromesso a poche ore dal match più importante della stagione.

Reazione e misure di sicurezza

La reazione è immediata. Lo staff e la dirigenza del Porto decidono di adottare misure straordinarie. Viene organizzata una vettura direttamente sulla pista dell’aeroporto, pronta a prelevare Mourinho al momento del suo ritorno in patria, senza farlo passare tra la folla.

Nonostante il pericolo concreto, José Mourinho mostra il suo carattere indomito: mantiene la calma, protegge i suoi uomini dall’agitazione e concentra tutte le energie sulla preparazione della squadra. È un momento di enorme pressione, ma anche la prova definitiva della sua leadership.

LEGGI ANCHE  Alessandro Marcianò, il recordman italiano che ha surfato un’onda di 18 metri a Nazaré

La finale di Champions League 2004

La risposta del Porto sul campo è devastante. I giocatori, ispirati dal loro allenatore, dominano il Monaco senza lasciare spazio a sorprese.
Dopo un primo tempo equilibrato, il talento di Carlos Alberto sblocca il risultato. Poi è il turno di Deco, protagonista assoluto, che firma la seconda rete e orchestra il gioco come un vero direttore d’orchestra. Infine Dmitri Alenichev chiude la partita con il gol del definitivo 3-0.

Al fischio finale, il Porto esplode di gioia. Deco viene giustamente premiato come Man of the Match, ma tutto il mondo sa che dietro quella vittoria c’è la mano ferma di un uomo che, anche di fronte a una minaccia di morte, non ha mai abbassato la testa.

Conseguenze e sviluppi successivi

Pochi giorni dopo il trionfo, José Mourinho annuncia la sua partenza. Si trasferisce al Chelsea, aprendo un’epoca fatta di successi, trofei e rivoluzioni tattiche che cambieranno il calcio europeo.

Quanto alla minaccia ricevuta, l’episodio resta avvolto nel mistero. L’identità dell’individuo non viene mai resa pubblica, e non risultano indagini ufficiali o arresti. Come un’ombra rimasta sospesa nella storia di una notte epica.

Riflessioni sulla vittoria del Porto

Il trionfo del Porto nella Champions League 2004 è ancora oggi considerato uno degli exploit più sorprendenti nella storia del torneo. Una dimostrazione della genialità tattica di Mourinho, della coesione di una squadra che ha saputo superare ogni ostacolo — perfino le minacce esterne — per raggiungere la gloria.

Quella vittoria ha consacrato il Porto come fucina di talenti e ha lanciato nel calcio internazionale giocatori che negli anni successivi avrebbero brillato nei club più prestigiosi d’Europa.
E soprattutto, ha scolpito il nome di José Mourinho tra le leggende del calcio mondiale.


Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *