Il governo Montenegro vuole abbassare le tasse a chi affitta le case a prezzi onesti

Il tema della casa continua a essere al centro del dibattito politico in Portogallo. Il primo ministro Luís Montenegro, intervenendo in Parlamento nel corso del dibattito quindicinale, ha anticipato un pacchetto di misure che il Governo approverà in Consiglio dei Ministri. Si tratta di interventi fiscali, normativi e di politica abitativa che hanno un obiettivo comune: favorire il mercato degli affitti a prezzi moderati e, allo stesso tempo, stimolare la costruzione e la disponibilità di nuovi alloggi.
Il primo ministro Montenegro ha parlato di riforme che intendono “conciliarsi con la credibilità economica e finanziaria del Paese”, ma che puntano a dare una risposta concreta a famiglie e proprietari. La crisi immobiliare è infatti uno dei grandi problemi del paese e spesso rende il budget per vivere nelle grandi città portoghesi non più sostenibile, nemmeno per chi ha un buon lavoro.
Le nove nuove misure relative agli affitti proposte dal governo portoghese
Raccogliendo le anticipazioni del Governo e i testi già disponibili, possiamo ricostruire queste misure come nove riforme principali.
1. Più deduzioni fiscali per gli inquilini
Il primo pilastro riguarda chi vive in affitto. Attualmente i contribuenti possono dedurre fino a 700 euro l’anno dalle spese di locazione nella dichiarazione dei redditi. Già la legge prevedeva un aumento a 800 euro nel 2027, ma l’Esecutivo di Montenegro ha scelto di accelerare e potenziare questo beneficio. Dal 2026 la deduzione salirà a 900 euro, per raggiungere la soglia di 1.000 euro nel 2027.
Per molte famiglie, soprattutto giovani coppie e lavoratori precari, si tratta di un alleggerimento concreto. Non è la soluzione definitiva al caro-affitti, ma un segnale di attenzione fiscale che mira a restituire parte dello sforzo sostenuto ogni mese e che sommato ad altre misure come l’IRS Jovem può dare fiato alle finanze dei più giovani.
2. Riduzione dell’IRS sui redditi da locazione
Il secondo intervento guarda invece ai proprietari. Oggi i redditi derivanti dall’affitto sono tassati con un’aliquota standard del 25%, con riduzioni per contratti di lunga durata. Il Governo propone ora una misura mirata: per le locazioni a prezzo moderato, l’aliquota scenderà direttamente al 10%.
La logica è chiara: se i proprietari scelgono di affittare a condizioni più sostenibili per le famiglie, lo Stato premia questa scelta con una forte riduzione fiscale. Non è ancora stato chiarito se la durata dei contratti sarà un criterio vincolante, ma resta il fatto che la misura potrebbe orientare molti investitori a preferire canoni più contenuti.
3. Esenzione delle plusvalenze immobiliari in caso di reinvestimento
Un’altra novità di rilievo riguarda chi vende un immobile. Normalmente, la cessione di una casa genera più-valias, cioè plusvalenze tassate dal fisco. Montenegro propone di cancellare questa imposizione se il ricavato viene reinvestito nell’acquisto di un immobile destinato all’affitto a prezzo moderato.
Questo meccanismo dovrebbe stimolare il riutilizzo del capitale immobiliare, trasformando la vendita di un bene in una leva per aumentare l’offerta di alloggi accessibili.
4. La definizione normativa di “abitazione a prezzo moderato”
Perché le misure funzionino, è necessario stabilire cosa significhi “moderato”. Una prima definizione è già presente nella recente legge dei suoli: per la vendita, il prezzo al metro quadrato non deve superare la mediana nazionale, oppure il 125% della mediana comunale (fino a un massimo del 225% della mediana nazionale).
Per l’affitto, invece, non esiste ancora una regola chiara. L’intenzione del Governo è quella di collocare i canoni moderati in una fascia più alta rispetto alle “rendite accessibili” già regolate, ma pur sempre contenuta rispetto al mercato libero. Questo permetterebbe di raggiungere una fascia sociale oggi scoperta: famiglie con un reddito medio, che non hanno accesso all’edilizia sociale ma faticano a sostenere gli affitti del mercato privato.
Sembra che il valore massimo sia intorno ai 2300€.
5. Snellimento delle procedure edilizie
Il pacchetto annunciato non si limita agli incentivi fiscali. Montenegro ha sottolineato l’importanza di ridurre i tempi burocratici per le licenze edilizie. Troppo spesso, infatti, i progetti si arenano per anni tra autorizzazioni, vincoli e permessi.
Il Governo vuole rendere più rapido e trasparente il processo, così da accelerare nuove costruzioni e ristrutturazioni. Un passo essenziale, considerando che la lentezza amministrativa rappresenta oggi uno dei principali ostacoli all’aumento dell’offerta abitativa.
6. Espansione del parco abitativo pubblico
Accanto alle misure fiscali, ci sarà un forte impegno nella costruzione e riqualificazione di abitazioni pubbliche e sociali. Il Portogallo ha firmato un accordo con la Banca Europea d’Investimento per una linea di credito da 1,34 miliardi di euro, destinata a finanziare la creazione di circa 12.000 nuovi alloggi.
Si tratta di un investimento senza precedenti negli ultimi decenni, che potrà dare respiro alle famiglie a basso reddito e ampliare un patrimonio abitativo finora molto limitato, cercando inoltre di risolvere il problema degli immobili abbandonati in Portogallo,
7. Coordinamento con il Programma di Arrendamento Acessível
Il Governo ha confermato che queste riforme si coordineranno con il già esistente Programa de Arrendamento Acessível, che prevede esenzioni fiscali totali per i proprietari a fronte di contratti con canoni calmierati e di lunga durata.
L’idea è di creare una gamma di soluzioni: da un lato l’“arrendamento acessível” per chi ha redditi più bassi, dall’altro le nuove misure per gli affitti “moderati”, rivolte a un pubblico più ampio. Un doppio binario che potrebbe coprire segmenti diversi della popolazione.
8. Maggiore chiarezza sui contratti di locazione
Resta aperta una questione delicata: quella della durata dei contratti. Alcune agevolazioni fiscali già oggi dipendono dal numero di anni di vincolo. Non è stato ancora chiarito se le nuove misure per gli affitti a prezzo moderato imporranno clausole di durata minima.
Se ciò avvenisse, i proprietari potrebbero esitare a vincolarsi troppo a lungo, temendo di perdere flessibilità. D’altro canto, per gli inquilini la stabilità è un fattore fondamentale. Questo equilibrio dovrà essere attentamente calibrato nei decreti attuativi.
9. Monitoraggio e stabilità delle regole
Infine, il Governo ha promesso che le regole non cambieranno “a metà partita”. In altre parole, chi investe in una locazione a prezzo moderato potrà contare su una stabilità normativa, condizione essenziale per attrarre investimenti.
Allo stesso tempo, saranno previsti sistemi di monitoraggio periodico, per aggiornare parametri come la mediana dei prezzi e prevenire abusi. Solo così il mercato potrà crescere in maniera equilibrata, senza scivolare in nuove distorsioni.