Portogallo istituisce una polizia per immigrati

Una nuova unità per controllare ingressi, permanenze e allontanamenti. Brasile il paese più colpito dalla misura.
Il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa ha promulgato giovedì 17 luglio il decreto legge che sancisce la creazione della Unidade Nacional de Estrangeiros e Fronteiras (UNEF), una nuova forza di polizia dedicata al controllo dei flussi migratori in Portogallo. La misura, già ribattezzata dalla stampa come “polizia per immigrati”, è una delle principali novità introdotte nel controverso pacchetto legislativo anti-immigrazione approvato recentemente dal Parlamento.
Controllo e allontanamento degli irregolari
Secondo il decreto firmato dal presidente, la nuova forza di polizia UNEF sarà responsabile del controllo sugli ingressi e le uscite dal territorio nazionale, inclusi aeroporti e porti, e si occuperà della permanenza regolare degli stranieri in Portogallo. Tra le funzioni principali della nuova unità vi è l’allontanamento dal paese di immigrati senza documenti validi o di coloro che hanno avuto la richiesta di visto di residenza respinta, sia prima che dopo l’entrata in vigore della nuova legge.
L’UNEF sarà una forza operativa della Polícia de Segurança Pública (PSP). Con la sua istituzione, l’attuale Agência para a Integração, Migrações e Asilo (AIMA) vedrà ridotto il proprio raggio d’azione, mantenendo solo compiti di natura amministrativa nella gestione delle domande di visto e ingresso.
Reazioni e critiche politiche dopo la creazione della polizia per immigrati
La misura è stata accolta con forti critiche da parte dell’opposizione e delle organizzazioni per i diritti dei migranti. Daniel Domingos, presidente dell’associazione Casa do Brasil de Coimbra, ha definito la legge “una misura populista per ottenere il sostegno dell’estrema destra all’Assemblea della Repubblica”.
Il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli della coalizione di governo Aliança Democrática e del partito di estrema destra Chega. Il partito Iniciativa Liberal si è astenuto, mentre tutte le forze politiche di sinistra hanno votato contro la legge, criticando sia il contenuto che la rapidità con cui è stata approvata. Alcuni deputati hanno chiesto al presidente Rebelo de Sousa di opporsi con un veto, senza successo.
Comunità brasiliana nel mirino
Tra le comunità straniere più esposte agli effetti della nuova normativa, spicca quella brasiliana. Secondo i dati più recenti del Ministero delle Relazioni Estere del Brasile, aggiornati al 2023, circa 513.000 brasiliani vivono in Portogallo, rendendoli il gruppo straniero più numeroso nel paese. Le nuove misure rischiano di colpire in particolare coloro che si trovano in situazioni di irregolarità o in attesa di una decisione amministrativa.
Le nuove regole su cittadinanza e residenza
Il pacchetto legislativo include anche modifiche rilevanti alla legge sulla cittadinanza e la naturalizzazione:
- Aumento del tempo minimo di residenza legale da 5 a 7 anni, con possibilità di estensione fino a 10 anni per i cittadini di paesi non lusofoni.
- Introduzione della revoca della cittadinanza portoghese per stranieri condannati per reati gravi.
- Fine della possibilità per i turisti brasiliani di richiedere il permesso di soggiorno direttamente dal Portogallo.
- Estensione del periodo di soggiorno legale richiesto per permettere la naturalizzazione automatica di figli nati in Portogallo da genitori stranieri.
Le modifiche sono entrate in vigore separatamente dal resto del pacchetto, pur facendone parte, e rappresentano una trasformazione profonda del sistema di gestione migratoria portoghese.