È legale fumare in Portogallo? Dove si può fare?

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Fumare in Portogallo: cosa dice la legge sulle sigarette e sulla marijuana

Negli ultimi anni, la legislazione portoghese riguardante il fumo ha subito numerose modifiche. Sia per le sigarette tradizionali e per il consumo di marijuana, le leggi sono diventate sempre più restrittive con l’obiettivo di creare una generazione che scelga di non fumare entro il 2040.

Dove non si può fumare in Portogallo?

In Portogallo, dal 1° gennaio 2008, è vietato fumare nei luoghi pubblici chiusi. Questa legge è stata ulteriormente rafforzata nel 2021 e nel 2023 con l’estensione del divieto a diverse aree esterne.

Luoghi al chiuso dove è vietato fumare:

  • Edifici della pubblica amministrazione
  • Luoghi di lavoro
  • Mezzi di trasporto pubblico
  • Strutture sanitarie, laboratori e farmacie
  • Istituti scolastici
  • Aree chiuse di impianti sportivi
  • Musei
  • Locali adibiti alla vendita di alimenti e bevande
  • Parcheggi coperti
  • Sale da spettacolo
  • Biblioteche
  • Strutture ricettive
  • Stazioni di servizio e aree di rifornimento carburante

Luoghi all’aperto dove è vietato fumare:

  • Fermate dei mezzi pubblici
  • Parchi e aree verdi, inclusi parchi giochi e aree per cani
  • Cimiteri
  • Strutture sportive

Eccezioni:

  • Ristoranti, bar e discoteche con una superficie superiore a 100 m2 possono designare aree fumatori separate, adeguatamente ventilate, che non possono superare il 30% della superficie totale.

Sanzioni:

  • Le violazioni di questa legge possono comportare multe da €50 a €2500.

È importante notare che queste sono solo le principali restrizioni sul fumo in Portogallo. Possono esserci ulteriori divieti specifici in determinate aree o strutture. Pertanto, è sempre consigliabile prestare attenzione alla segnaletica e informarsi sulle regole locali.

Le sigarette in Portogallo: cosa è cambiato nel 2023?

Nel 2023, il governo portoghese ha introdotto nuove norme sul consumo di tabacco, con un focus particolare sulla protezione dei giovani e sulla riduzione dell’esposizione al fumo passivo. Secondo le ultime statistiche dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE), il 17% della popolazione portoghese fuma regolarmente, e il governo intende ridurre ulteriormente questo numero.

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I cambiamenti principali

  • Divieto di fumo nei luoghi pubblici: A partire da ottobre 2023, è vietato fumare in prossimità di scuole, ospedali e aree frequentate da minori di 18 anni, come parchi giochi e impianti sportivi.
  • Esclusione dalle terrazze e dagli spazi all’aperto coperti: Non si può più fumare nelle terrazze dei bar e dei ristoranti se questi spazi sono delimitati da strutture fisse o mobili come pareti o tettoie. Anche le aree vicine alle porte e alle finestre degli edifici sono soggette a restrizioni.
  • Spazi per fumatori: Dal 2023, non è più possibile creare nuovi spazi per fumatori all’interno di edifici pubblici, fatta eccezione per aeroporti e terminali ferroviari. Gli spazi per fumatori esistenti potranno rimanere operativi fino al 2030.
  • Restrizioni alla vendita di tabacco: È vietata la vendita di tabacco riscaldato con aromi, e le confezioni di questi prodotti devono includere avvertimenti sanitari simili a quelli del tabacco tradizionale.

La marijuana in Portogallo: depenalizzazione e uso terapeutico

In Portogallo, il consumo personale di marijuana è depenalizzato dal 2001, in linea con una più ampia politica sulle droghe. La depenalizzazione non significa che l’uso sia legale, ma semplicemente che il possesso di piccole quantità per uso personale (fino a 25 grammi di cannabis) non costituisce un reato penale, ma piuttosto un’infrazione amministrativa soggetta a multe.

Uso ricreativo e terapia

  • Uso ricreativo: Sebbene il possesso personale sia depenalizzato, l’uso ricreativo della marijuana rimane tecnicamente illegale, e la coltivazione o la vendita non autorizzata sono ancora soggette a sanzioni legali.
  • Cannabis terapeutica: L’uso terapeutico della cannabis è stato legalizzato nel 2018. Tuttavia, il suo uso è strettamente regolamentato e richiede una prescrizione medica. Solo alcune condizioni mediche specifiche, come il dolore cronico o la nausea causata da chemioterapia, possono giustificare il ricorso alla marijuana.

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