Quella volta che Fabrizio Corona fu arrestato a Lisbona

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Fabrizio Corona, noto come il “re dei paparazzi”, è un personaggio controverso del panorama mediatico italiano, spesso al centro di scandali legati al mondo dello spettacolo e alla giustizia. La sua vita è stata segnata da successi professionali, ma anche da pesanti vicende giudiziarie.

Nel gennaio 2013, Corona si è reso protagonista di una rocambolesca fuga dall’Italia dopo la conferma di una condanna a cinque anni di carcere per estorsione. Deciso a sottrarsi alla giustizia, ha tentato di sfuggire alle autorità italiane, rifugiandosi prima in Francia e poi in Portogallo. Tuttavia, la sua latitanza è durata solo pochi giorni, culminando nel suo arresto a Lisbona.

La latititanza di Fabrizio Corona

La fuga dall’Italia

La vicenda ha avuto inizio con la conferma da parte della Cassazione della condanna inflitta a Corona per l’estorsione ai danni del calciatore David Trezeguet. Questa sentenza ha scatenato in lui il timore di scontare la pena nelle carceri italiane, che Corona ha sempre dichiarato di temere profondamente. Così, il giorno stesso della conferma della condanna, Fabrizio Corona è scappato da Milano a bordo di una Fiat 500, dirigendosi verso la Francia.

Il viaggio non è stato privo di ostacoli: Corona ha tentato invano di ottenere in prestito un SUV da alcuni amici a Modena, ma ha dovuto accontentarsi dell’aiuto di un conoscente per proseguire il suo percorso. Lungo il tragitto, il suo tentativo di fuga è stato rallentato da una pesante nevicata, che lo ha costretto a fermarsi per quattro ore. Nonostante questi imprevisti, Corona ha continuato la sua corsa, deciso a raggiungere il Portogallo, dove sperava di trovare rifugio.

L’arrivo in Portogallo

Dopo aver attraversato la Francia e la Spagna, Fabrizio Corona è giunto in Portogallo, dove contava sull’aiuto di alcuni conoscenti. La sua destinazione principale era Cascais, una località balneare nei pressi di Lisbona, dove sperava di trovare un rifugio sicuro. Nonostante la tensione crescente e la consapevolezza di essere braccato, Corona è riuscito a spostarsi senza essere subito individuato. Tuttavia, il suo tentativo di sottrarsi alla giustizia si è concluso pochi giorni dopo, quando è stato fermato dalla polizia portoghese nella capitale.

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L’arresto a Lisbona

La fuga di Corona era motivata dalla profonda paura delle carceri italiane, che aveva espresso in diverse dichiarazioni. Secondo lui, la sua vita sarebbe stata in pericolo se avesse scontato la pena in Italia. In un parallelismo drammatico, Corona si era paragonato a Scarface, esprimendo il desiderio di diventare un mito, anche a costo di morire. La situazione si è conclusa quando la polizia portoghese, supportata dalle autorità italiane, è riuscita a localizzarlo. L’arresto è avvenuto nella stazione metropolitana di Queluz, a Lisbona, dove Corona si è consegnato spontaneamente, anche se le forze dell’ordine hanno precisato che più che una resa, si è trattato di un arresto inevitabile. Poco prima di essere fermato, Corona ha registrato un audio sui social in cui dichiarava:

“Sono arrivato adesso in Portogallo dopo quattro giorni di viaggio, mi sto consegnando spontaneamente alle autorità portoghesi…”.

Le reazioni in Italia

In Italia, la vicenda ha suscitato un grande clamore mediatico. La famiglia di Corona e i suoi amici più stretti avevano ripetutamente lanciato appelli affinché si costituisse. In particolare, Lele Mora, ex agente dei vip e figura vicina a Corona, ha espresso preoccupazione per il figlio di Fabrizio, sottolineando che la fuga avrebbe solo aggravato la sofferenza del ragazzo. Il timore per l’incolumità di Corona era palpabile, ma molti ritenevano che il suo comportamento fosse insostenibile.

Il ritorno in Italia

Dopo l’arresto a Lisbona, è iniziato il processo di estradizione che ha riportato Fabrizio Corona in Italia, dove è stato immediatamente trasferito in carcere per scontare la sua pena. La vicenda ha sollevato numerose polemiche sull’efficacia delle misure di sorveglianza, che non erano riuscite a prevenire la sua fuga. Tuttavia, la sua cattura ha rappresentato la fine di una delle più discusse fughe della cronaca italiana recente.

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