Perché ci si prende a martellate in testa durante la Queima das Fitas?
Ah, Coimbra! Città universitaria, culla del fado studentesco, patria della goliardia e… delle martellate in testa.
Oggi vi raccontiamo una tradizione molto singolare che arriva dalle città universitarie del Portogallo. Non preoccupatevi non si tratta per nulla di una cerimonia violenta.
Sì, hai letto bene. Martellate!
Se ti capita di passare da Coimbra (o a Porto) durante la Queima das Fitas, potresti imbatterti in uno strano spettacolo: ragazzi vestiti con mantelli neri che si prendono a colpi in testa con martelli di plastica.
Ma tranquillo, non è un’epidemia di follia e nemmeno la famosa Praxe delle matricole delle università portoghesi.
È solo la facoltà di Ingegneria Civile che festeggia.
Il martello: strumento di costruzione (e distruzione neuronale?)
Gli studenti di Engenharia Civil, noti per la loro resistenza sovrumana a nottate insonni e calcoli infiniti, hanno una tradizione tutta loro: si colpiscono simbolicamente in testa con martelli giocattolo durante la Queima das Fitas.
Perché? Per simbolizzare la forza mentale e fisica necessaria per sopravvivere a uno dei corsi più duri dell’università portoghese.
Il messaggio è chiaro: se sei sopravvissuto a cinque anni di strutture, cemento armato e professori implacabili, qualche colpetto in testa non ti spaventa. Anzi, lo prendi con orgoglio. È il tuo momento di gloria.
Ma fa male?
Solo all’ego, forse. I martelli usati sono di plastica o gommapiuma, colorati, rumorosi e assolutamente inoffensivi. Il gesto è tutto tranne che violento: è un rituale goliardico, come dire “ce l’ho fatta” ma con un tocco teatrale e un leggero trauma cranico.
E se non sei di Ingegneria?
Se sei un povero studente di Lettere o Economia e nessuno ti prende a martellate, non preoccuparti. Ogni facoltà ha le sue stranezze. Alcuni cantano, altri bruciano nastri, altri ancora si ubriacano con orgoglio nazionale.
Ma nessuno può vantare la stessa durezza (di cranio) degli ingegneri civili.
Se vedi un gruppo di studenti col martello in mano a Porto o Coimbra, non scappare. Non è un colpo di stato.
È solo , è solo la Queima, ed è solo un’altra gloriosa assurdità accademica portoghese.
