“Uber della Droga”: Arrestati due sospetti a Lisbona per consegna a domicilio di sostanze stupefacenti

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polizia portogallo

Qualche anno fa, la serie tedesca “Wie kann man Drogen online kaufen (schnell)”, disponibile su Netflix, ha catturato l’attenzione del pubblico mostrando un’innovativa modalità di spaccio di droga. Nella trama, un giovane studente crea un impero di vendita di stupefacenti utilizzando il dark web e sfruttando modelli di business simili a quelli delle piattaforme di e-commerce.

Questo scenario, che sembrava puramente cinematografico, si è rivelato sorprendentemente vicino alla realtà. Recenti operazioni di polizia, come quella denominata “Uber della Droga” a Lisbona, mostrano come i narcotrafficanti stiano realmente adottando modelli di distribuzione che sfruttano le tecnologie digitali, dai social media al geocaching, per effettuare consegne a domicilio di droga, rendendo il traffico sempre più difficile da individuare e fermare.

La Polizia di Sicurezza Pubblica (PSP) ha arrestato due uomini, di 30 e 40 anni, sospettati di far parte di una rete di distribuzione di droga che operava nell’Area Metropolitana di Lisbona attraverso un sistema simile alle piattaforme di consegna a domicilio. La notizia è stata diffusa oggi in un comunicato ufficiale.

Operazioni tramite social network I sospetti, secondo quanto riferito dalle autorità, gestivano un’attività di vendita di sostanze stupefacenti tramite i social network. I consumatori facevano le loro ordinazioni inviando messaggi su app di messaggistica come Telegram o Teleguard, e la droga veniva poi consegnata direttamente agli indirizzi indicati.

Nel contesto del traffico di droga, il geocaching è stato recentemente sfruttato come metodo innovativo dai narcotrafficanti per attirare nuovi clienti e facilitare la distribuzione di sostanze illegali. Invece di nascondere piccoli tesori, i trafficanti utilizzano questo sistema per depositare droga in luoghi prestabiliti, accessibili solo a chi riceve le coordinate tramite social media o applicazioni criptate. I consumatori, partecipando a quella che sembra una caccia al tesoro, ritrovano le sostanze stupefacenti senza mai entrare in contatto diretto con i venditori, rendendo così il traffico più difficile da tracciare per le forze dell’ordine.

Operazione “Uber della Droga” L’operazione, battezzata “Uber della Droga”, è culminata con tre perquisizioni domiciliari nelle zone di Campolide, Olaias e Odivelas. Durante queste operazioni, la PSP ha sequestrato oltre 7.000 dosi di droga, tra cui 1.590 dosi di cocaina, 3.320 dosi di ecstasy, 2.260 di MDMA e 59 francobolli di LSD. Inoltre, sono stati confiscati 18.621 euro in contanti, un’automobile, una moto di grossa cilindrata, tre telefoni cellulari, una bilancia e vari strumenti per il taglio e l’imballaggio delle sostanze.

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Antecedenti penali Entrambi i sospetti, già noti alle forze dell’ordine per reati simili, sono stati incriminati e sottoposti a obbligo di firma e residenza.

Questo episodio evidenzia una crescente innovazione nel modo in cui le reti di spaccio operano, sfruttando le tecnologie digitali e le piattaforme social per rendere il traffico di droga più efficiente e discreto, tentando di aggirare la vigilanza delle forze dell’ordine.

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