Perché il 70% del Portogallo è quasi disabitato?

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alfabeto portoghese

Per quanto possa essere sorprendente, vista la crescente notorietà del paese, il Portogallo è ampliamente disabitato.

Il Portogallo è un paese relativamente piccolo, con una popolazione che rappresenta solo una frazione rispetto ad altre nazioni del Mediterraneo. Circa il 70% del territorio ha una bassa densità abitativa, il che evidenzia la distribuzione irregolare della popolazione.

Il clima del Portogallo è di tipo mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e inverni piovosi, simile a quello della Spagna, della Francia e dell’Italia.

Nonostante queste somiglianze climatiche, la popolazione portoghese è significativamente inferiore rispetto a quella di altri paesi vicini: il Portogallo ha quasi quattro volte meno abitanti rispetto al Marocco e cinque volte meno rispetto alla Spagna. La distribuzione demografica è particolare, con l’83% della popolazione che vive nelle zone più fredde del paese, mentre la regione più calda, il sud, ospita solo una frazione degli abitanti.

La capitale, Lisbona, è il distretto più densamente popolato, con circa un quinto della popolazione che vi risiede. Circondata dall’estuario del Tago, Lisbona rappresenta il cuore pulsante del paese. Altri distretti popolosi includono Porto, Setúbal, Braga e Aveiro, che insieme concentrano quasi il 50% della popolazione totale del Portogallo.

Mappa densità di popolazione portogallo

Fattori geografici e disuguaglianza demografica

La geografia montuosa del Portogallo, con le sue altitudini elevate, rende alcune aree meno abitate a causa delle difficoltà legate ai trasporti e all’accesso a risorse essenziali come l’acqua e i generi alimentari. Le Cordigliere Cantabriche, situate a nord, e altre catene montuose hanno storicamente ostacolato lo sviluppo urbano nell’entroterra, favorendo invece la crescita delle città costiere, che sono oggi le più densamente popolate.

L’insediamento storico è stato fortemente influenzato dai romani, che crearono una rete di strade per collegare le principali città del paese. Le zone montuose, invece, rimasero scarsamente abitate. Le invasioni arabe della penisola iberica, iniziate nel 711, contribuirono ulteriormente alla diminuzione della popolazione nel sud del paese, con conflitti e spostamenti forzati che cambiarono la demografia della regione.

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Oggi, la maggior parte dei portoghesi preferisce vivere lungo la costa, dove le condizioni climatiche e geografiche sono più favorevoli rispetto alle aree montuose dell’entroterra, che è largamente disabitato.

Impatto del clima e della storia

Il clima del Portogallo è influenzato dalla sua posizione geografica a nord dei tropici. Questo comporta una minore incidenza di piogge nel sud e un ambiente più secco, che incide sia sull’agricoltura che sulla qualità della vita. Nel corso del XX secolo, il regime dittatoriale di Salazar si concentrò sullo sviluppo delle regioni costiere, dove già risiedeva la maggior parte della popolazione, contribuendo ulteriormente alla disuguaglianza tra l’interno e la costa.

Le politiche di propaganda e repressione di Salazar mantennero il controllo sulla popolazione, consolidando la concentrazione demografica nelle aree costiere. Anche dopo la fine del regime, città come Porto e Lisbona continuarono a crescere, mentre l’entroterra rimase spopolato, una tendenza che spiega l’attuale distribuzione demografica.

Fattori economici

L’entroterra portoghese è in parte disabitato anche a causa di fattori economici che hanno spinto molte persone a migrare verso le città costiere o addirittura all’estero in cerca di lavoro e migliori opportunità di crescita. Le aree rurali, caratterizzate da un’economia tradizionalmente agricola, hanno sofferto per la mancanza di investimenti, infrastrutture moderne e servizi adeguati, rendendo difficile per le nuove generazioni costruirsi una vita prospera. Il boom economico lungo le coste, soprattutto a Lisbona e Porto, ha attratto un numero crescente di persone, alla ricerca di impieghi meglio pagati e di una maggiore qualità della vita, accentuando lo spopolamento delle regioni interne.

Questi fattori storici e geografici offrono una chiave di lettura per comprendere perché oggi il 70% del territorio portoghese è considerato quasi disabitato, un fenomeno che riflette tanto la geografia montuosa del paese quanto le scelte politiche e sociali del passato.

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