In Portogallo i lavoratori stranieri sono aumentati del 24% in 10 anni

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Come trovare lavoro in Portogallo

L’immigrazione in Portogallo è ormai un flusso in crescita con grandi effetti sia per l’economia e il mercato del lavoro. Negli ultimi anni, il Portogallo ha assistito a un aumento significativo del numero di lavoratori stranieri presenti sul proprio territorio.

I lavoratori stranieri in Portogallo

Secondo un’analisi del Banco de Portugal, tra il 2019 e il 2023, la forza lavoro straniera registrata presso la Segurança Social è aumentata del 9,3%, contribuendo in modo sostanziale alla crescita complessiva del 13% del mercato del lavoro nazionale.

Un decennio di crescita costante

L’analisi evidenzia un trend di lungo periodo: tra il 2014 e il 2023, il numero di lavoratori stranieri in Portogallo è quasi decuplicato, passando da 55.600 a oltre 495.000 unità, con una crescita media annuale del 24%. Questo incremento si traduce in una presenza sempre più marcata di lavoratori stranieri nelle aziende portoghesi: nel 2023, ben il 22,2% delle imprese ha impiegato manodopera straniera, rispetto al solo 7,9% del 2014.

A questi dati serve inoltre aggiungere che molti portoghesi, soprattutto nelle fasce di età più giovani, decidono di emigare.

Settori trainanti e aree di maggiore concentrazione

I lavoratori stranieri svolgono un ruolo chiave in settori strategici per l’economia portoghese, come l’allogamento e la ristorazione (31,1% del totale degli occupati nel settore), le attività amministrative (28,1%) e l’edilizia (23,2%). La loro presenza è maggiormente concentrata nelle aree costiere, in particolare nelle aree metropolitane di Lisbona e Porto, ma anche nell’Alentejo e nell’Algarve. Tra i comuni con la più alta percentuale di lavoratori stranieri spiccano Odemira (76,1%), Ferreira do Alentejo e Cinfães, caratterizzati da una significativa attività agricola.

Caratteristiche e nazionalità dei lavoratori stranieri

Il profilo del lavoratore straniero in Portogallo è prevalentemente giovane, con un’età media di 33 anni contro i 42 anni dei lavoratori nazionali. Le donne rappresentano il 36,7% della forza lavoro straniera, con quote significative che variano a seconda della nazionalità: oltre il 40% tra le lavoratrici brasiliane e cabo-verdine, mentre la percentuale è considerevolmente inferiore tra le donne indiane e bengalesi.

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Tra le nazionalità più rappresentate, spiccano i brasiliani (209.400 individui, pari al 42,3% del totale), seguiti da indiani, nepalesi, cabo-verdiani e bengalesi.

Impatti e prospettive

L’immigrazione ha un impatto positivo sull’economia portoghese, contribuendo a colmare la carenza di manodopera in settori chiave e a stimolare la diversificazione culturale e la crescita economica. Tuttavia, l’analisi del Banco de Portugal sottolinea la necessità di monitorare attentamente il fenomeno per massimizzare i benefici e minimizzare potenziali sfide. In tal senso, il governo portoghese ha annunciato la revisione del modello di gestione dell’immigrazione, con l’obiettivo di ottimizzare l’integrazione dei lavoratori stranieri nel tessuto sociale ed economico del paese.

L’aumento del flusso migratorio in Portogallo rappresenta un’opportunità per il paese, a patto che venga gestito in modo efficace e lungimirante. Le politiche future dovranno concentrarsi sull’inserimento lavorativo e sociale dei migranti, valorizzando le loro competenze e garantendo pari opportunità e condizioni di lavoro dignitose.

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