Nuovo focolaio di influenza aviaria a Sintra: cosa sappiamo e cosa ricordiamo delle epidemie passate

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Recentemente è stato rilevato un focolaio di influenza aviaria (virus H5N1) in un allevamento di galline ovaiole a Sintra, confermato dalla Direzione Generale di Alimentazione e Veterinaria (DGAV). Secondo quanto riportato dalla Direzione Generale della Salute (DGS), fino ad ora non sono stati riscontrati sintomi o segni di infezione in persone, e il rischio per la popolazione generale viene giudicato molto basso.

L’influenza aviaria è nota per essere una zoonosi, ovvero una malattia che si trasmette dagli animali agli esseri umani. Tuttavia, la DGS rassicura che la trasmissione del virus H5N1 agli esseri umani è un evento raro, che si verifica soprattutto in contesti di esposizione professionale attraverso contatti diretti o ravvicinati con animali infetti. Nonostante possa causare gravi conseguenze per la salute in casi sporadici, il virus non si trasmette tramite il consumo di carne avicola.

Il virus H5N1 e le epidemie passate

Sebbene questo recente focolaio sembri sotto controllo, non possiamo dimenticare la gravità delle epidemie passate di influenza aviaria. Negli anni 2000, l’epidemia causata dal virus H5N1 suscitò grandi preoccupazioni a livello globale. Tra il 2003 e il 2006, molti paesi in Asia e in Europa furono colpiti, con casi umani che portarono a decessi in alcune aree. Durante quel periodo, furono abbattuti milioni di polli e altri volatili per contenere la diffusione del virus, provocando impatti economici significativi sul settore agricolo e alimentare.

Ricordiamo inoltre che l’epidemia di quegli anni portò anche a una maggiore attenzione alla biosicurezza e alla prevenzione. Vennero rafforzati i sistemi di sorveglianza e attuate misure più rigorose per la gestione dei focolai, come l’abbattimento preventivo di animali infetti e la limitazione del commercio di prodotti avicoli provenienti da aree colpite.

La risposta attuale e le prospettive future

In questa nuova occasione, le autorità portoghesi stanno seguendo un protocollo simile a quello attuato in passato per garantire la salute pubblica e controllare l’epidemia. Sono già state implementate misure di controllo e di eradicazione del focolaio, come la quarantena dell’allevamento colpito e il monitoraggio di eventuali ulteriori casi tra gli animali.

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Grazie all’esperienza accumulata durante le precedenti epidemie, oggi i governi e le organizzazioni sanitarie sono meglio preparati per affrontare situazioni simili. Le comunicazioni delle autorità continuano a sottolineare che il consumo di carne avicola non rappresenta un rischio per la salute umana, e che il rischio di infezione per la popolazione generale è estremamente basso.

La comparsa di nuovi focolai, come quello di Sintra, ci ricorda che l’influenza aviaria è ancora una minaccia da tenere sotto osservazione. Le misure preventive e di sorveglianza rimangono essenziali per garantire che la situazione sia contenuta e che non ci siano nuove ondate di contagi tra gli animali o gli esseri umani. La memoria delle epidemie passate ci insegna quanto sia importante agire tempestivamente per prevenire scenari peggiori e proteggere la salute pubblica.

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