La relazione di amore ed odio dei portoghesi con il coriandolo

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coriandolo coentro portogallo

Il coriandolo è una di quelle erbe che non passa inosservata. Chiunque abbia mangiato un piatto in un ristorante portoghese lo ha visto lì, con il suo colore verde intenso a dare oltre una grande vivacità visiva anche un sapore ben deciso.

Questa pianta aromatica dalle origini antiche ha trovato nel Portogallo una seconda casa, diventando un ingrediente immancabile nei piatti tradizionali. Le sue foglie fresche aggiungono una nota agrumata e pungente che non lascia indifferenti, mentre i semi di coriandolo, più delicati, arricchiscono la cucina con un tocco speziato unico.

La distinzione tra le foglie e i semi di coriandolo è importante per comprendere il suo utilizzo: le prime, usate fresche, sprigionano un sapore molto intenso, mentre i semi vengono solitamente tostati o macinati per arricchire zuppe, stufati e condimenti. Presente in moltissimi menù portoghesi, il coriandolo è un protagonista indiscusso di piatti lusitani come il cozido, le zuppe di pesce e molti altri, sottolineando la sua importanza nella tradizione culinaria lusitana.

Un amore nazionale: il legame dei portoghesi con i coentros

Il coriandolo, o coentros come lo chiamano i portoghesi, è molto più di una semplice erba aromatica. Rappresenta una vera e propria passione nazionale, specialmente nel sud del Paese, dove compare quasi quotidianamente nei piatti tradizionali. La sua presenza nella cucina portoghese è così radicata che molti piatti regionali non sarebbero gli stessi senza quel tocco di verde che conferisce freschezza e carattere.

Nell’Alentejo e nell’Algarve, due delle regioni più famose per l’uso del coriandolo, i coentros sono quasi sacri. La tradizione culinaria portoghese, tramandata di generazione in generazione, ha saputo mantenere vivo l’uso di questa erba, facendola diventare parte integrante dell’identità gastronomica locale. Piatti semplici e poveri, come l’açorda alentejana o le amêijoas à Bulhão Pato, hanno resistito alla prova del tempo grazie all’aroma inconfondibile di questo ingrediente.

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Piatti portoghesi che contengono il coriandolo

Uno dei piatti più emblematici dell’Alentejo è senza dubbio l’açorda alentejana, una zuppa di pane arricchita da aglio, olio d’oliva e abbondanti foglie di coriandolo, che trasforma ingredienti semplici in una vera delizia per il palato. In questa regione, i coentros sono fondamentali anche per piatti a base di pesce come il peixe grelhado com molho verde, dove il pesce alla griglia viene accompagnato da una salsa fresca di coriandolo, olio e limone, che esalta i sapori senza coprirli.

Un altro classico amato lungo tutta la costa portoghese è rappresentato dalle amêijoas à Bulhão Pato, vongole cucinate con aglio, olio d’oliva e, naturalmente, coriandolo fresco. In questo piatto, il coriandolo aggiunge una nota erbacea e pungente che si sposa perfettamente con il sapore del mare.

Ma il coriandolo non si ferma solo ai piatti di pesce. È largamente utilizzato anche in piatti di carne, come gli ensopados (stufati) e in molte insalate tradizionali, dove la sua freschezza riesce a bilanciare i sapori più intensi.

Persino il celebre bacalhau, il baccalà alla portoghese, può essere accompagnato da una salsa a base di coentros, conferendo a questo piatto tipico una variante gustosa e originale. Alcune ricette inoltre come il Bacalhau à Brás possono essere cucinate con l’erba aromatica preferita dei portoghesi.

L’amore dei portoghesi per il coriandolo è un simbolo forte del loro legame con la terra, la tradizione e la semplicità degli ingredienti naturali, che nella loro cucina diventano protagonisti di sapori autentici e indimenticabili.

Il confronto con altri paesi

L’amore dei portoghesi per il coriandolo, a volte sfocia in incredulità quando si confrontano con altre culture culinarie europee, dove questa erba è scarsamente diffusa o addirittura evitata. Per i portoghesi, è difficile immaginare una cucina senza il tocco fresco e profumato del coriandolo, ma in paesi come l’Italia e la Francia, il suo utilizzo è limitato o sostituito da altre erbe aromatiche come il prezzemolo o il basilico.

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In Italia, ad esempio, il coriandolo compare raramente nei piatti tradizionali, dove le spezie mediterranee prevalenti sono il rosmarino, la salvia e il timo. Anche in Francia, il coriandolo è più comune nelle cucine etniche che in quella tradizionale, dove vengono preferite erbe come il tarragone e il cerfoglio.

Questo contrasto con l’uso del coriandolo in Portogallo è piuttosto netto, e può lasciare sorpresi molti portoghesi che trovano strano che paesi vicini non ne apprezzino il sapore.

D’altro canto, il coriandolo è fortemente radicato nelle cucine di molte culture asiatiche. In India, è onnipresente in piatti come il curry e nelle salse, sia in foglia che in semi, e gioca un ruolo fondamentale nell’esaltazione dei sapori. In Thailandia e in Vietnam, è utilizzato nelle zuppe, nei piatti a base di noodles e nelle insalate, dove aggiunge freschezza e complessità ai piatti a base di riso e verdure.

Questo confronto tra culture sottolinea la diversità di utilizzo di una stessa erba, mostrando come il coriandolo sia un ingrediente tanto amato in alcune parti del mondo quanto evitato in altre, ma rimanga sempre una parte integrante di tradizioni culinarie molto diverse tra di loro.

Le reazioni opposte: chi lo ama e chi lo odia

Il coriandolo è un’erba che non lascia indifferenti: chi lo ama non può farne a meno, mentre altri lo detestano profondamente. Questo dibattito, così vivo tra i portoghesi, si riflette in tutto il mondo, dove il coriandolo divide l’opinione pubblica come poche altre erbe aromatiche.

In Portogallo, il coriandolo è un ingrediente fondamentale in moltissimi piatti, specialmente nel sud, ed è amato per il suo sapore fresco e pungente, capace di dare un tocco distintivo a zuppe, pesce e piatti di carne. Tuttavia, persino in Portogallo, alcuni lo evitano, trovando il suo gusto troppo invasivo.

Una delle ragioni principali dietro questo odio viscerale per il coriandolo è legata a fattori genetici. Alcune persone percepiscono il sapore del coriandolo come simile a quello del sapone. Questo fenomeno è stato oggetto di vari studi scientifici, che suggeriscono che un gruppo di geni legati all’olfatto possa influenzare questa percezione negativa. Le persone con una variante del gene OR6A2 sono più sensibili a certi composti chimici presenti nel coriandolo, come gli aldeidi, che sono responsabili di quel retrogusto saponoso.

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Questa reazione ha dato vita a un vero e proprio movimento “anti-coriandolo” in molte parti del mondo. Esistono diversi gruppi e siti web dedicati a riunire le persone che condividono questa antipatia. Uno dei più famosi è il gruppo su Facebook chiamato “I Hate Coriander” (Odio il Coriandolo), che conta migliaia di iscritti da tutto il mondo, uniti dalla loro avversione per quest’erba. Alcuni arrivano persino a richiedere menu senza coriandolo nei ristoranti, sottolineando come la polarizzazione su questa pianta sia ormai una questione globale.

Il coriandolo è uno dei fondamenti della cucina portoghese

Il coriandolo è una presenza costante nella cucina portoghese, radicato nelle ricette tradizionali e nel quotidiano. Sebbene non apprezzati da tutti, rimane un elemento distintivo di molte pietanze locali. La sua diffusione e utilizzo ha un legame forte con la storia culinaria del paese.

In Portogallo, il coriandolo rappresenta una scelta che parla di identità e tradizione, mantenendo viva una parte importante del patrimonio gastronomico.

Author

  • Alan De Ambrogi autore Portogallo lisbona magazine

    Residente a Lisbona dal 2020, laureato in marketing, coniuga la sua passione per i viaggi con l'amore per la scoperta di nuove culture. La sua penna trasmette esperienze uniche e riflessioni ispirate dai luoghi che esplora.

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