La trasferta più lunga della storia della Champions League

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Quest’estate, il Kairat Almaty ha conquistato – per la prima volta nella sua storia – l’accesso alla fase a gironi della UEFA Champions League, superando il Celtic ai playoff, sconfitto dopo la lotteria dei rigori. Un risultato storico che proietta il club kazako nel cuore delle competizioni continentali.

La qualificazione di questa squadra kazaka è stata accolta con curiosità e talvolta perplessità dai media.

Il motivo? Almaty si trova geograficamente ben lontano dall’Europa. Almaty è infatti la maggiore città del Kazakhstan e si trova nelle pendici meridionali dei monti Trans-Ili Alatau, nella parte sud-orientale del paese, non lontano dal confine con la Cina.

Grazie alla sua posizione, la regione di Almaty confina direttamente con la provincia cinese dello Xinjiang, rendendo Almaty un punto d’incontro naturale tra il Kazakhstan e la Cina. Ad esempio, la città cinese di Urumqi dista appena circa 860 km in linea d’aria — meno di un volo breve — il che testimonia la stretta vicinanza geografica tra i due paesi.

Avete capito bene, Almaty è molto più vicina alla Cina che alle grandi città europee.

Nei giorni precedenti al sorteggio dei gironi della Champions League 2025-26, numerosi media europei hanno iniziato a “fantasticare” su quale squadra avrebbe dovuto affrontare l’improbabile trasferta ad Almaty, simulando distanze spaziali e itinerari esagerati.

Diversi articoli hanno evidenziato come, ad esempio, il Real Madrid — se sorteggiato contro il Kairat Almaty — avrebbe dovuto affrontare uno dei viaggi più estenuanti della storia della competizione: un volo di circa 6 420 km (quasi 10 ore) verso il confine con la Cina.

Altri articoli hanno sottolineato come viaggi simili rappresentino un vero e proprio “inferno logistico” per le grandi squadre europee, costrette a pianificare itinerari complessi, confrontarsi con fusi orari e condizioni climatiche estreme.

Questi scenari immaginati hanno alimentato l’ironia dei tifosi, le reazioni sui social e la suspense tra gli addetti ai lavori, trasformando una semplice estrazione in un esercizio di fantasia sulla mobilità internazionale.

Il viaggio più lungo della storia europea

Il sorteggio ha riservato al Kairat un girone che lo vede affrontare colossi come Real Madrid, Arsenal, Olympiacos, Club Brugge, oltre alle epiche trasferte a Milano, Copenhagen, Londra… e soprattutto a Lisbona per sfidare lo Sporting CP.

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Le cifre rilanciano l’impresa: la tratta più lunga, Almaty–Lisbona, raggiunge circa 6 900 km — un record assoluto nella storia della Champions League.

Complessivamente, solo i viaggi di andata coprono circa 22 396 km; considerando andata e ritorno, il totale è incredibile: quasi 44 800 km, poco meno di un giro completo intorno al pianeta. Un vero e proprio tour mondiale per la formazione kazaka, in un debutto Champions memorabile.

Insomma il Portogallo è sempre protagonista quando si parla di distanze percorse. Nel blog infatti vi avevamo parlato del viaggio in treno più lungo possibile.


Perché il Kazakistan gioca in Europa

Perché il Kairat – e più in generale il calcio kazako – militano nelle competizioni UEFA e non in quelle asiatiche?

In Kazakistan, molti appassionati di calcio provano un forte senso di appartenenza all’ambiente calcistico europeo, radicato nella storia del paese come parte integrante dell’Unione Sovietica fino al 1991.

Durante l’era sovietica, le squadre kazake partecipavano regolarmente ai campionati dell’URSS — su tutte, il FC Kairat Almaty, unico rappresentante del Kazakh SSR nella massima serie sovietica, e protagonisti di successi come il settimo posto nella Top League nel 1986 e la conquista della Coppa della Federazione calcistica sovietica nel 1987.

Questa tradizione ha lasciato un’eredità duratura: nel 2002 il Kazakistan ha scelto di iscriversi alla UEFA — anziché proseguire nel cammino asiatico — avvalendosi del fatto che una parte del territorio nazionale si trova a ovest degli Urali. Questo passaggio ha rafforzato la visione del calcio kazako come parte della sfera europea, in perfetta continuità con il passato sovietico e con l’ambizione di competere — e crescere — all’interno dei più prestigiosi palcoscenici del calcio europeo.

Da allora, il Kazakistan ha consolidato la sua presenza nelle competizioni europee, non solo nel calcio ma anche nel futsal, dove ha scritto pagine importanti.


Il precedente del futsal: un viaggio già fatto

Per il Kairat, la trasferta infinita verso Lisbona non è una novità assoluta. Già nel 2015, infatti, la squadra di futsal del club aveva percorso la stessa rotta di quasi 7 000 km per disputare la final four della Coppa UEFA di futsal, vinta proprio nella capitale portoghese.

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Quella fu la prima grande vittoria europea del club, un successo che segnò la storia del futsal kazako. Negli anni successivi, i ruoli si invertirono: nel 2017 fu lo Sporting CP a volare ad Almaty per la final four (persa 7-0 in finale), mentre nel 2019 i portoghesi si rifecero vincendo il trofeo nella stessa città.

Insomma, il legame tra Lisbona e Almaty nel futsal era già scritto, e ora rivive su scala ancora più grande con la Champions League.


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