I lavoratori della Teleperformance in sciopero il 26 febbraio

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sciopero Teleperformance

I dipendenti della Teleperformance hanno programmato uno sciopero generale per il 26 febbraio a seguito dell’annuncio di una revisione della struttura salariale da parte dell’azienda in Portogallo.

Nell’ultima assemblea plenaria è emersa chiaramente la grande insoddisfazione dei lavoratori”, indica il Sindicato Nacional dos Trabalhadores das Telecomunicações e Audiovisual (Sinttav). Il sindacato ha denunciato che spesso gli obiettivi “impossibili da raggiungere, lavoratori costretti ad accumulare molteplici mansioni”. I lavoratori della Teleperformance hanno quindi indetto uno sciopero per il 26 febbraio, dopo l’annuncio di una “revisione della struttura salariale”, ha dichiarato lunedì il Sindicato Nacional dos Trabalhadores das Telecomunicações e Audiovisual (Sinttav) in un comunicato.

Nel comunicato, il sindacato ha dichiarato che il 7 febbraio ha “organizzato una plenaria online (sia in portoghese che in inglese) per i lavoratori della Teleperformance, in seguito a quanto annunciato dalla direzione aziendale in Portogallo come ‘revisione della struttura salariale'”

Per il sindacato Sinttav, questa ristrutturazione “non è altro che tagli ai premi di campagna, allo staff, ai bonus linguistici, tra gli altri”, con “l’unico obiettivo di aumentare ulteriormente i dividendi degli amministratori e degli azionisti”. Per tutto ciò, il sindacato ha indetto uno “sciopero generale per il giorno 26 febbraio (per l’intera giornata) che coinvolge tutti i lavoratori di tutti i progetti della Teleperformance Portugal, sia in presenza, ibridi, che in telelavoro”.

Il sindacato ha anche invitato i lavoratori a partecipare “alla manifestazione che si terrà lo stesso giorno 26 febbraio a partire dalle 14:00, di fronte al City Center di Entrecampos”. La struttura salariale richiede “un avanzamento salariale” compatibile con “l’anzianità, l’inflazione, l’aumento costante del costo della vita e i profitti dell’azienda”.

“Esigiamo inoltre la fine dei tagli unilaterali ai nostri premi” e “la possibilità per chi lo desidera di mantenere il pagamento del buono pasto sulla busta paga”, ha concluso il sindacato.

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