Parlamento approva nuove limitazioni per l’accesso degli stranieri non residenti al sistema sanitario nazionale

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Il 19 dicembre, il parlamento portoghese ha approvato nuove proposte di legge volte a limitare l’accesso degli stranieri non residenti al Serviço Nacional de Saúde (SNS). Le proposte sono state avanzate dai partiti Chega, PSD e CDS-PP, con l’intento di combattere il cosiddetto “turismo sanitario”.

Le iniziative prevedono modifiche alla Legge di Basi della Salute del 2019, limitando l’accesso ai servizi sanitari pubblici solo ai casi di emergenza o previo pagamento da parte degli stranieri non residenti. Entrambe le proposte sono state approvate con i voti favorevoli dei partiti proponenti, mentre i partiti PS, Iniciativa Liberal, BE, PCP e Livre si sono opposti.

Secondo il Chega, la legge è necessaria per frenare l’uso abusivo del SNS da parte di stranieri che si recano in Portogallo al solo scopo di accedere gratuitamente a trattamenti medici. Il PSD e il CDS-PP hanno supportato la proposta, richiedendo documentazione aggiuntiva per l’accesso ai servizi sanitari da parte di stranieri non residenti, al fine di prevenire eventuali abusi.

Parallelamente, è stata approvata un’altra proposta del Chega riguardante il regime di esenzione delle taxas moderadoras (tasse per l’uso del servizio sanitario), con lo stesso risultato di votazione.

Inoltre, due risoluzioni, senza forza di legge, sono state approvate. La prima, proposta dal PS, invita il governo a monitorare l’accesso degli stranieri al SNS, mentre la seconda, della Iniciativa Liberal, suggerisce di addebitare i costi ai cittadini stranieri per i servizi sanitari non urgenti o di richiedere un’assicurazione sanitaria o accordi internazionali per tali prestazioni.

Perché si è arrivati a questa nuova legge sul sistema sanitario nazionale a pagamento?

La nuova legge è il risultato delle crescenti difficoltà affrontate dal sistema sanitario portoghese, che da anni fatica a rispondere alle esigenze della popolazione. Il Serviço Nacional de Saúde (SNS) si trova sotto forte pressione a causa della carenza cronica di risorse, del sovraffollamento e della fuga di medici e infermieri, che spesso emigrano in cerca di migliori condizioni lavorative e salariali.

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Questa fuga di professionisti ha ridotto la capacità del sistema di fornire cure tempestive e di qualità, aggravando i tempi di attesa e il carico di lavoro per il personale rimasto. In questo contesto, il cosiddetto “turismo sanitario”, ovvero l’accesso di cittadini stranieri non residenti ai servizi del SNS, è stato percepito come un ulteriore fattore di stress, portando i partiti proponenti a sostenere la necessità di limitare l’accesso agli stranieri per preservare le risorse sanitarie per i residenti.

Queste nuove disposizioni segnalano un cambiamento significativo nella gestione dell’accesso ai servizi sanitari pubblici in Portogallo, con un maggiore controllo sui cittadini stranieri che non risiedono nel Paese.

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