Preoccupazione e mobilitazione contro la marcia neonazista a Martim Moniz
Lisbona è stata scossa da una controversia inaspettata quando un gruppo neonazista ha annunciato la sua intenzione di marciare senza autorizzazione nella zona di Martim Moniz, noto per essere il cuore dell’immigrazione a Lisbona.
L’obiettivo dichiarato? Protestare contro l’Islam. Questa mossa ha innescato una serie di reazioni, con la comunità locale e le autorità che si sono mobilitate per fronteggiare la minaccia.
La manifestazione, sebbene promossa come pacifica dagli organizzatori, porta con sé l’etichetta dell’estrema destra e un discorso che mette in discussione la presenza degli stranieri. Tuttavia, l’evento è stato ostacolato dalla Câmara de Lisboa, che ha negato l’autorizzazione sulla base di un parere sfavorevole della PSP, sottolineando il rischio di disturbo dell’ordine pubblico.
La reazione alla manifestazione neofascista non autorizzata è stata rapida e decisa. Il Presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, ha lanciato un appello alla mobilitazione contro tutte le forme di discriminazione, compreso il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia e l’omofobia. Questo appello è arrivato in un momento cruciale, mentre la città si prepara ad affrontare una possibile escalation delle tensioni.
I partiti politici di estrema destra
La sensazione dei portoghesi nei confronti dell’immigrazione è complessa e variegata, riflettendo una serie di opinioni e punti di vista. Tuttavia, recenti sviluppi hanno evidenziato una crescente preoccupazione per le attività legate all’estrema destra, con l’emergere di movimenti e figure politiche legate a discorsi xenofobi e razzisti.
Secondo il Projeto Global contra o Ódio e o Extremismo (GPAHE), almeno 15 conti legate all’estrema ad una ideologia neonazista, incluse quelle associate al partito Chega, sono state bandite o sospese sui social media. Tra queste conti, spicca una denominata “Racismo Contra Europeus”, gestita da Mário Machado, che diffondeva video razzisti con l’obiettivo di incitare all’odio razziale. Oltre a Machado, Afonso Gonçalves, leader del movimento Reconquista, è stato bannato permanentemente. Anche il presidente del Consiglio Nazionale del Chega, João Tilly, è stato sospeso permanentemente dai social media. Questi eventi indicano una crescente reazione contro i discorsi discriminatori legati all’immigrazione, sottolineando l’importanza di affrontare il problema con responsabilità e inclusione.
La risposta alla marcia neonazista
In risposta alla marcia neonazista, i collettivi antirazzisti hanno organizzato una contromanifestazione, invitando “persone di tutte le razze” a unirsi nel respingere il messaggio di odio e discriminazione. Tuttavia, mentre la città si prepara a una giornata di potenziale conflitto, il presidente della Junta de Freguesia de Santa Maria Maior ha esortato alla prudenza, raccomandando ai residenti di evitare provocazioni e, se necessario, di chiudere i propri locali durante la manifestazione.
L’evento ha suscitato preoccupazione tra la comunità immigrata, con molti esprimendo il timore per la loro sicurezza e chiedendo un maggiore sostegno da parte delle autorità. Tuttavia, nonostante le preoccupazioni e le tensioni, c’è anche un forte senso di solidarietà e determinazione a difendere i valori di tolleranza e convivenza pacifica che caratterizzano la città.
La controversia legata alla marcia neonazista nel cuore di Lisbona ha evidenziato le sfide e le tensioni legate alla convivenza multiculturale. Tuttavia, ha anche evidenziato la forza della comunità nel respingere il messaggio dell’odio e della discriminazione, dimostrando che la diversità è una risorsa da difendere e valorizzare.