Giudici di tutto il Portogallo mobilitati per smaltire i processi degli immigrati
Il Consiglio Superiore dei Tribunali Amministrativi e Fiscali proporrà oggi al Governo la creazione di una squadra di giudici in tutto il paese per smaltire i processi giudiziari relativi alle richieste di residenza in Portogallo presentate dagli immigrati, riporta il Público. Se attuata, la soluzione sarà valida solo durante l’estate, comportando che ogni magistrato accetti di accumulare questo nuovo incarico con il servizio esistente, senza compensi aggiuntivi.
“Stiamo elaborando misure praticabili e immediate affinché l’elefante non resti in mezzo alla sala e nessuno continui a far finta di nulla”, giustifica la presidente del consiglio, Dulce Neto. Complessivamente, ci sono tra 35.000 e 40.000 processi di questo tipo in sospeso, che stanno sovraccaricando soprattutto il Tribunale Amministrativo del Circolo di Lisbona, poiché l’Agenzia per l’Integrazione, le Migrazioni e l’Asilo (AIMA) ha sede nella capitale portoghese.
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AIMA presto senza personale sufficiente
La proposta del Consiglio Superiore dei Tribunali Amministrativi e Fiscali, rivolta anche a giudici che di solito trattano materie molto diverse, come questioni tributarie o appalti pubblici, prevede che l’adesione dei giudici all’incremento del lavoro sia volontaria, con ogni magistrato incaricato di un massimo di 25 processi. Tuttavia, l’Associazione Sindacale dei Giudici Portoghesi ha già inviato una comunicazione all’ente guidato da Dulce Neto, segnalando che ci sono giudici a cui questa proposta sembra un obbligo.
Il presidente dell’AIMA, Luís Goes Pinheiro, sarà ascoltato in Parlamento sul funzionamento dell’organismo. Creata nell’ottobre del 2023, l’AIMA ha la responsabilità di concludere il processo di regolarizzazione dei nuovi immigrati, una situazione controversa, poiché ci sono circa 400.000 processi pendenti e una minaccia di uscita di quasi un quarto del personale dell’organismo, nel quadro della mobilità della funzione pubblica.