La fuga degli atleti professionistici da Cuba

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L’ombra dell’esilio sul podio: il caso dei tripli atleti cubani e la fuga di talenti

Il podio dei recenti Giochi Olimpici di Parigi 2024  ha offerto un’immagine paradossale: tre atleti sul gradino più alto, uniti dalla stessa disciplina, ma divisi da una complessa realtà politica e sociale. Tre campioni del salto triplo, tutti cubani di nascita, ma con passaporti di diverse nazioni.

Un’immagine che ha inevitabilmente riacceso i riflettori sul fenomeno dell’esodo di atleti cubani, costretti a lasciare la propria patria per inseguire sogni sportivi e opportunità economiche spesso negate nell’isola.

Chi sono i 3 cubani che sono saliti sul podio alle Olimpiadi?

 Jordan Alejandro Díaz Fortún

Nato a L’Avana nel 2001, ha iniziato la sua carriera atletica a Cuba, vincendo titoli giovanili internazionali. Nel 2021, ha disertato dalla delegazione cubana durante una competizione in Spagna, perdendo così l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Successivamente, ha ottenuto la cittadinanza spagnola e ha continuato a competere per la Spagna, vincendo l’oro a Parigi 2024.

Quando la delegazione cubana si preparava a tornare sull’isola caraibica dopo un periodo di allenamento in Spagna, in preparazione ai Giochi Olimpici di Tokyo, Jordan decise di disertare. Voleva lasciarsi alle spalle la povertà del suo paese, così fuggì dall’aeroporto e si trasferì clandestinamente a Saragozza.

Ana Peleteiro, venuta a conoscenza della sua situazione, si interessò e portò il suo caso alle autorità. Incoraggiò José Manuel Franco, presidente del Consiglio Superiore dello Sport, a mettere in allerta i Ministeri dell’Interno e della Giustizia per accelerare le pratiche di ottenimento della cittadinanza.

“L’aiuto che mi ha dato Ana è stato incredibile e super importante. Tanto che mi ha messo in contatto con il mio attuale manager, Alberto Suárez. Grazie a lui ho potuto parlare con Iván [Pedroso, storico triplista e suo allenatore]. Da allora, ho potuto concentrarmi a Guadalajara. È stato il primo passo per arrivare dove sono ora. È stato l’inizio. Sono molto grato ad Ana, anche se ora la vedo tutti i giorni durante gli allenamenti ed è un’altra cosa (ride)”

Ha dovuto aspettare i tre anni richiesti da World Athletics in casi come il suo per poter competere. Tuttavia, l’attesa non ha influito sul suo rendimento. Alla sua prima partecipazione sotto la nazionalità spagnola, ha raggiunto la gloria europea a Roma. Con il Colosseo come spettatore di lusso e il Foro Romano come cornice storica, ha conquistato l’oro dopo aver battuto per due volte il record spagnolo, fissando la misura a 18,18 metri.

Pedro Pablo Pichardo

Nato a Santiago di Cuba nel 1993, ha disertato nel 2017 per trasferirsi in Portogallo, dove ha acquisito la cittadinanza. Ha vinto l’oro olimpico a Tokyo 2020 e l’argento a Parigi 2024, consolidando la sua posizione tra i migliori saltatori tripli al mondo.

 Nel 2017 fece notizia in tutto il mondo per aver disertato dalla squadra cubana durante un ritiro in Germania, a causa di un disaccordo con la Federazione di Atletica di Cuba. Per questo motivo, gli è vietato entrare a Cuba fino al 2025.

Successivamente, atterrò in Portogallo in qualità di rifugiato. Firmò un contratto con il Benfica e poco tempo dopo divenne cittadino portoghese.

Solo nell’agosto del 2019 gli fu permesso di rappresentare il Portogallo nelle competizioni internazionali e, al debutto, si classificò al 4º posto ai Mondiali di Doha, in Qatar. Nel frattempo, brillò anche nella Diamond League.

La prima grande vittoria in rappresentanza del Portogallo arrivò con la conquista dell’Europeo Indoor, nel marzo 2024, in Polonia. Questo successo aprì la strada per l’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo, con la misura raggiunta nel 2021, che divenne un nuovo record nazionale.

Le medaglie non si fermarono lì. Nel 2022 arrivò un altro oro, con i titoli conquistati ai Campionati Europei di Monaco e ai Campionati Mondiali di Eugene, dopo essersi aggiudicato l’argento ai Mondiali Indoor di quello stesso anno a Belgrado.

Andy Díaz Hernández

 Anch’egli cubano, ha lasciato Cuba per l’Italia, dove ha ottenuto la cittadinanza poco prima delle Olimpiadi di Parigi 2024. Ha conquistato il bronzo nel salto triplo, dimostrando il suo talento a livello internazionale.

Nell’agosto 2021, durante uno scalo all’aeroporto di Madrid, ha deciso di allontanarsi dalla Nazionale cubana e ha dato inizio alla sua fuga verso una nuova vita.

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Il primo passo è stato ottenere un posto sull’aereo che ha portato la squadra a Tokyo per le Olimpiadi del 2020. Il secondo è stato separarsi dai compagni e abbandonare i suoi bagagli durante lo scalo, ritrovandosi così da solo in Europa. Infine, il terzo step lo ha portato in Italia.

Si trovava senza soldi e con un unico obiettivo in mente: gareggiare sotto la bandiera italiana.

«Quando sei in un paese straniero, senza nulla, senza denaro e senza conoscere nessuno, la paura è inevitabile»

Lui è però abituato a superare le difficoltà: oltre a saper saltare, sa anche come adattarsi rapidamente. Ha cercato aiuto su Instagram, contattando il triplista italiano Fabrizio Donato, medaglia di bronzo ai Giochi di Londra 2012.

«Lo avevo visto solo in qualche competizione, ma non lo conoscevo personalmente. Volevo essere allenato da lui e speravo che potesse darmi una mano. Quando non hai niente, le speranze sono tutto. Sono stato fortunato perché Fabrizio mi ha accolto e ospitato per diversi mesi, trattandomi come un membro della sua famiglia. Mi ha dato da mangiare, mi ha fornito abiti e, grazie alla sua assistenza, sono riuscito a ottenere la cittadinanza italiana per meriti sportivi. All’inizio ci allenavamo in spiaggia o al parco, poiché non ero ancora iscritto a nessuna società sportiva».

Andy è diventato cittadino italiano giusto in tempo per vincere la medaglia olimpica.

Perché gli atleti lasciano Cuba?

Quali sono le principali cause che spingono gli atleti cubani a lasciare l’isola?

Limitazioni economiche

  • L’embargo economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba ha limitato significativamente lo sviluppo economico dell’isola, compreso il settore sportivo. Gli atleti cubani, pur eccellendo a livello internazionale, spesso non hanno accesso a risorse adeguate per allenarsi e competere ai massimi livelli.

Gli atleti cubani affrontano una realtà economica difficile, caratterizzata da stipendi estremamente bassi che non riflettono il loro impegno e i successi sportivi. Nonostante Cuba abbia una lunga tradizione di eccellenza sportiva, con numerosi campioni olimpici, gli atleti ricevono compensi che non permettono di sostenere una vita dignitosa. Un campione olimpico, ad esempio, può ricevere un salario di appena 300 dollari a vita, una cifra insufficiente per coprire le necessità quotidiane come l’alimentazione e l’abbigliamento per sé e la propria famiglia.

Questa situazione è aggravata dalla crisi economica generale del paese, dove il salario medio nel settore statale è di circa 28 euro al mese, un valore che non copre nemmeno i costi di base per il sostentamento. Di conseguenza, molti atleti, dopo anni di carriera, si trovano a dover mendicare o a cercare aiuto per sopravvivere. Questo contesto spinge molti sportivi a emigrare in cerca di migliori opportunità economiche, contribuendo alla fuga di talenti dall’isola.

Mancanza di opportunità

  • Il sistema sportivo cubano, pur avendo prodotto grandi campioni, è spesso accusato di essere centralizzato e poco flessibile. Gli atleti hanno poche opportunità di scelta e di sviluppo professionale al di fuori delle strutture statali.
  • Gli atleti cubani si trovano ad affrontare una situazione complessa, caratterizzata da limitate opportunità di crescita e strutture inadeguate. Sebbene Cuba abbia una tradizione sportiva di successo, con numerosi campioni olimpici, le condizioni economiche e le infrastrutture sportive non supportano adeguatamente il loro sviluppo.

Le strutture sportive in Cuba spesso non sono all’altezza degli standard internazionali. La mancanza di risorse adeguate per l’allenamento e la preparazione limita le possibilità di crescita degli atleti, rendendo difficile competere a livello globale. La combinazione di stipendi inadeguati e strutture carenti crea un ambiente in cui il potenziale degli atleti cubani non può essere pienamente realizzato, portando a una fuga di talenti verso paesi con maggiori opportunità.

Incentivi economici

  • Molti Paesi offrono agli atleti cubani contratti lucrativi e opportunità di vita migliori, difficilmente replicabili a Cuba. Questo accade soprattutto per chi compete in sport di squadra dove i cubani hanno una forte tradizione. Molti giocatori di baseball e pallavolisti hanno lasciato il paese negli anni.

Desiderio di trovare la libertà lontano da Cuba

  • Il desiderio di vivere in un Paese libero e di poter prendere decisioni autonomamente sulla propria vita è un altro motivo che spinge molti atleti a lasciare Cuba. Il governo cubano infatti controlla i suoi atleti che oltre a non ricevere il compenso che meriterebbero, si trovano praticamente ricattati e costretti a scegliere tra maggiori soddisfazioni all’estero o la vicinanza della famiglia.
  • Questo può rendere alcuni atleti insoddisfatti del loro ruolo all’interno della squadra nazionale o del sistema sportivo cubano, a tal punto di rinunciare alla loro carriera sportiva nel pieno della loro maturità atletica.

Quali sono le conseguenze della fuga degli atleti per lo sport cubano?

  • Perdita di talenti: L’esodo degli atleti rappresenta una perdita significativa per lo sport cubano, che vede svuotarsi le proprie squadre nazionali di talenti promettenti.
  • Diminuzione del livello competitivo: La mancanza di talenti e di risorse può portare a un calo del livello competitivo delle squadre cubane a livello internazionale.
  • Danno all’immagine del Paese: L’esodo degli atleti può essere interpretato come un segnale di malcontento verso il regime e può danneggiare l’immagine internazionale di Cuba.
  • Difficoltà nel reclutamento e nella formazione di nuovi talenti: La perdita di atleti esperti può rendere più difficile il reclutamento e la formazione di nuovi talenti.
  • Impatto sulle relazioni internazionali: L’esodo degli atleti può influenzare le relazioni sportive tra Cuba e altri Paesi.
  • L’impatto sui tifosi: La perdita di atleti popolari può deludere i tifosi cubani e indebolire il legame emotivo con le squadre nazionali.
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I risultati di Cuba alle Olimpiadi sono peggiorati sensibilmente

Cuba, un tempo una delle potenze indiscusse nel panorama olimpico mondiale, ha visto un declino drammatico nel suo rendimento ai Giochi di Parigi 2024. Un paese che tra il 1976 e il 2000 figurava regolarmente tra i primi dieci nel medagliere, oggi fatica a mantenere la sua rilevanza, scendendo al 32° posto, il risultato peggiore della sua storia olimpica.

Le cause di questo declino sono molteplici e complesse. Durante gli anni della Guerra Fredda, Cuba era sostenuta dall’Unione Sovietica, che vedeva l’isola come un baluardo strategico contro l’influenza degli Stati Uniti nella regione. I sovietici investivano ingenti risorse non solo nell’economia e nella difesa cubana, ma anche nello sport, considerandolo un potente strumento di propaganda per esaltare i valori del comunismo. Questo sostegno ha permesso a Cuba di sviluppare una scuola sportiva di eccellenza, con atleti come Teofilo Stevenson e Alberto Juantorena che sono diventati icone internazionali.

Con la caduta dell’URSS nel 1991, il flusso di denaro e risorse che aveva alimentato il successo sportivo cubano si è improvvisamente interrotto. Cuba ha continuato a mantenere un buon livello di competizione negli anni ’90, grazie alla generazione di atleti formatisi durante il periodo sovietico. Tuttavia, a partire dai Giochi di Pechino 2008, il paese ha iniziato a mostrare segni di cedimento, con un calo significativo del numero di medaglie d’oro e una diminuzione generale delle performance.

la squadra di pallavolo femminile cubana ha vinto tre medaglie d'oro consecutive alle olimpiadi

La crisi economica interna ha ulteriormente aggravato la situazione. Senza i fondi necessari per aggiornare le infrastrutture sportive e per sostenere i programmi di allenamento, Cuba ha visto molti dei suoi migliori talenti emigrare o disertare, cercando migliori opportunità all’estero. Atleti cubani di spicco hanno scelto di competere per altri paesi, contribuendo al successo di nazioni come Spagna, Italia e Portogallo, mentre il loro paese d’origine scivolava sempre più indietro nel medagliere.

Il ruolo delle federazioni sportive internazionali nella diaspora degli atleti cubani

Le federazioni sportive internazionali (FSI) sono gli organismi preposti a regolamentare le diverse discipline sportive a livello globale. Nel caso di un atleta che desidera cambiare nazionalità sportiva, le FSI svolgono un ruolo fondamentale nell’autorizzare o meno il trasferimento.

Come gestiscono queste situazioni?

  1. Regolamenti specifici: Ogni federazione ha un proprio regolamento che definisce i requisiti e le procedure per il cambio di nazionalità sportiva. Questi regolamenti variano da una federazione all’altra, ma in generale richiedono un periodo di inattività sportiva nel nuovo Paese, la dimostrazione di un legame genuino con la nuova nazione (ad esempio, residenza, parenti) e l’autorizzazione della federazione nazionale precedente.
  2. Valutazione caso per caso: Le richieste di cambio di nazionalità sono valutate caso per caso, tenendo conto di diversi fattori, tra cui le motivazioni dell’atleta, le implicazioni per la competitività sportiva e il rispetto delle regole anti-doping.
  3. Collaborazione con le federazioni nazionali: Le federazioni collaborano strettamente con le federazioni nazionali coinvolte nel processo, scambiando informazioni e verificando la veridicità dei documenti presentati dall’atleta.
  4. Protezione dell’integrità sportiva: Le federazioni hanno il compito di proteggere l’integrità dello sport e di prevenire pratiche scorrette come il “passaporto sportivo”, ovvero l’ottenimento di una nuova nazionalità esclusivamente per scopi sportivi.

Quali sono le regole e le normative in vigore?

Le regole e le normative che regolano il cambio di nazionalità sportiva sono complesse e possono variare nel tempo. In generale, le FSI si basano sui seguenti principi:

  • Periodo di attesa: L’atleta deve di solito attendere un certo periodo di tempo prima di poter competere per la nuova nazione.
  • Legame genuino: L’atleta deve dimostrare di avere un legame genuino con la nuova nazione, ad esempio attraverso la residenza, la famiglia o la conoscenza della lingua.
  • Autorizzazione delle federazioni coinvolte: In alcuni sport sia la federazione nazionale precedente sia quella nuova devono autorizzare il trasferimento.
  • Protezione dell’integrità sportiva: Le federazioni hanno il potere di rifiutare una richiesta di cambio di nazionalità se ritengono che possa ledere l’integrità dello sport.

Esempi di regolamenti:

Il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale stabilisce le linee guida generali che le singole federazioni devono seguire.

  • La FIFA: La Federazione Internazionale di Football Association ha regole molto precise sul cambio di nazionalità sportiva per i calciatori e dopo aver giocato 3 partite o in una fase finale di un grande torneo, il cambio non è più possibile.
  • La IAAF: La Federazione Internazionale di Atletica Leggera ha regole simili, ma con alcune specificità legate alle caratteristiche dello sport.

Quali sono le regole per il cambio di nazionalità sportiva per la IAAF?

  • Sì, è possibile cambiare la propria nazionalità secondo le regole di World Athletics (precedentemente IAAF). Ecco i punti principali:
  • Idoneità: Gli atleti devono soddisfare criteri specifici, inclusa una connessione genuina con il nuovo paese e la cittadinanza completa.
  • Periodo di Attesa: C’è un periodo di attesa minimo di tre anni prima che un atleta possa rappresentare un nuovo paese.
  • Restrizione di Età: Gli atleti non possono trasferire la nazionalità prima dei 20 anni.
  • Frequenza: Un atleta può trasferire la nazionalità una sola volta.

Quali sono le prospettive future degli atleti cubani all’estero?

Gli atleti cubani che decidono di lasciare l’isola per proseguire la loro carriera sportiva all’estero si trovano di fronte a un futuro ricco di opportunità, ma anche di sfide.

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Opportunità

  • Contratti più remunerativi: Nei paesi sviluppati, gli atleti di alto livello possono stipulare contratti molto più remunerativi rispetto a quelli offerti a Cuba, garantendosi una maggiore stabilità economica.
  • Maggiori risorse: Avranno accesso a strutture di allenamento di alto livello, personale qualificato e tecnologie all’avanguardia, elementi fondamentali per migliorare le proprie prestazioni.
  • Visibilità internazionale: La possibilità di partecipare a competizioni internazionali di alto livello aumenterà la loro visibilità e potrà aprire le porte a sponsorizzazioni e opportunità di carriera post-sportiva.
  • Libertà di scelta: Avranno la libertà di scegliere la squadra e il campionato in cui giocare, senza essere vincolati alle decisioni delle federazioni cubane.

Sfide

  • Adattamento: Dovranno adattarsi a una nuova cultura, a un nuovo stile di vita e a un nuovo sistema sportivo.
  • Barriera linguistica: La difficoltà nel comunicare nella lingua del nuovo Paese può rappresentare un ostacolo sia nella vita quotidiana che nell’ambito sportivo.
  • Pressione mediatica: La maggiore visibilità comporta anche una maggiore pressione mediatica, che potrebbe incidere negativamente sulle loro prestazioni.
  • Solitudine: Lontani dalla famiglia e dagli amici, potrebbero soffrire di solitudine e nostalgia.

Atleti cubani famosi che hanno lasciato il paese

Oltre i tre saltatori che hanno composto il podio del salto triplo a Parigi molti altri atleti conosciuti hanno lasciato cuba per competere all’estero.

Baseball:

  • Orlando “El Duque” Hernández: Uno dei lanciatori più dominanti degli anni ’90 e 2000, “El Duque” ha vinto due World Series con i Yankees di New York. La sua fuga da Cuba fu avvolta nel mistero e fece molto parlare di sé.
  • Yoenis Céspedes: Un esterno con un braccio potente e un talento naturale per il gioco, Céspedes ha lasciato un segno indelebile nella Major League Baseball, vincendo un Home Run Derby e contribuendo ai successi dei Mets di New York.
  • José Abreu: Primo base cubano a vincere il premio di Rookie dell’Anno nella MLB, Abreu è diventato uno dei battitori più temuti della lega.

La lista è talmente lunga da avere una pagina di Wikipedia dedicata.

Pugilato:

  • Guillermo Rigondeaux: Considerato uno dei migliori pugili dilettanti di tutti i tempi, Rigondeaux ha vinto due medaglie d’oro olimpiche prima di passare al professionismo. La sua tecnica impeccabile e la sua velocità lo hanno reso un avversario temibile.
  • Erislandy Lara: Un altro pugile cubano di grande talento, Lara è noto per la sua difesa solida e per la sua capacità di eludere i colpi degli avversari.

Pallavolo:

  • Osmany Juantorena: Un attaccante di grande potenza e talento, Juantorena ha giocato in alcuni dei migliori campionati di pallavolo al mondo, vincendo numerosi titoli. Ha giocato per la nazionale italiana.
  • Taismary Aguero è stata una delle schiacciatrici più forti e spettacolari della sua generazione. La sua tecnica impeccabile, la sua potenza e la sua capacità di saltare altissimi l’hanno resa un’icona della pallavolo femminile.
  • Wilfredo León è un nome che risuona forte nel mondo della pallavolo. Questo talento cubano, naturalizzato polacco, è considerato uno dei migliori attaccanti della sua generazione.

Quanti atleti sono scappati da Cuba?

Negli ultimi anni, migliaia di atleti cubani hanno scelto di fuggire dal loro paese in cerca di migliori opportunità di vita e carriera. Solo nel 2023, più di 60 atleti hanno abbandonato Cuba, un numero che evidenzia la crescente difficoltà di vivere e competere in un contesto economico e sociale sfavorevole. Questa emigrazione non riguarda solo i grandi nomi dello sport, ma include anche giovani talenti che sperano di realizzare il proprio sogno sportivo all’estero. La mancanza di risorse, stipendi inadeguati e opportunità limitate spingono molti a cercare fortuna in paesi dove possono allenarsi e competere a livelli più elevati, contribuendo così a una continua fuga di cervelli dallo sport cubano.

Il dibattito politico sull’esodo degli atleti cubani

L’esodo degli atleti cubani è un fenomeno che ha innescato un ampio dibattito politico, sia a Cuba che all’estero.

A Cuba

  • Governo: Il governo cubano tende a presentare l’esodo degli atleti come un tentativo da parte dei Paesi occidentali di “rubare” i talenti cubani e di destabilizzare il sistema sportivo nazionale. Viene spesso sottolineata l’importanza dello sport come strumento di coesione sociale e di promozione dell’immagine del Paese.
  • Opinione pubblica: L’opinione pubblica cubana è divisa. Da un lato, c’è chi condanna gli atleti che decidono di lasciare l’isola, considerandoli dei traditori. Dall’altro, c’è chi comprende le loro motivazioni e li sostiene nelle loro scelte.

Posizioni dei governi coinvolti

Le posizioni dei governi coinvolti nel fenomeno dell’esodo degli atleti cubani sono spesso condizionate dalle relazioni politiche tra i Paesi.

  • Cuba: Il governo cubano ha adottato misure per cercare di limitare l’esodo degli atleti, come ad esempio aumentando i controlli alle frontiere e rafforzando i legami con le federazioni sportive internazionali.
  • Stati Uniti: Gli Stati Uniti, attraverso il loro embargo economico, hanno contribuito a creare le condizioni che hanno spinto molti atleti a lasciare Cuba. Tuttavia, il governo statunitense ha anche offerto programmi di assistenza agli atleti cubani che desiderano stabilirsi negli Stati Uniti.
  • Altri Paesi: Altri Paesi, come il Canada e alcuni Paesi europei, hanno accolto a braccia aperte gli atleti cubani, offrendo loro opportunità di studio e di lavoro. Il tutto è avvenuto ovviamente beneficiando dei loro risultati sportivi.

Possibili sviluppi futuri

  • Riforma del sistema sportivo cubano: Per arginare l’esodo degli atleti, Cuba potrebbe essere costretta a riformare il proprio sistema sportivo, rendendolo più flessibile e attrattivo.
  • Collaborazioni internazionali: Collaborazioni più strette con le federazioni sportive internazionali potrebbero aiutare Cuba a sviluppare il talento dei suoi giovani atleti e a trattenerli nel Paese.
  • Incentivi economici per gli atleti: Offrire agli atleti cubani maggiori incentivi economici potrebbe renderli meno tentati di lasciare il Paese.

L’esodo degli atleti cubani è un fenomeno complicato con implicazioni profonde per lo sport cubano e per la società nel suo complesso. Per affrontare questa sfida, è necessario un approccio multidisciplinare che tenga conto delle cause profonde del problema e che coinvolga tutti gli attori interessati, dalle autorità sportive alle federazioni internazionali, fino agli stessi atleti.

Forse un passo indietro del governo cubano aiuterà il paese a non perdere le sue risorse più importanti e ridare lustro ad una nazione ad alta vocazione sportiva.

Author

  • Alan De Ambrogi autore Portogallo lisbona magazine

    Residente a Lisbona dal 2020, laureato in marketing, coniuga la sua passione per i viaggi con l'amore per la scoperta di nuove culture. La sua penna trasmette esperienze uniche e riflessioni ispirate dai luoghi che esplora.

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