Il 10 giugno si celebra il Dia de Portugal, il Giorno del Portogallo

Ogni 10 giugno, il Portogallo celebra il Dia de Portugal, de Camões e das Comunidades Portuguesas, una delle ricorrenze più sentite nel calendario civile del paese.
È una giornata che commemora non solo la figura di Luís Vaz de Camões, il massimo poeta portoghese, ma anche l’identità nazionale, la lingua e i legami con le comunità portoghesi nel mondo.
Perchè si celebra il Dia de Portugal?
Origini storiche
La data del 10 giugno è legata alla morte di Camões, avvenuta nel 1580, anche se la data esatta rimane incerta. Fu nel 1880, in occasione del tricentenario della sua scomparsa, che re Dom Luís I proclamò la giornata come “Festa Nacional e de Grande Gala”, con l’intento di onorare l’autore de Os Lusíadas, poema epico che celebra le imprese marittime portoghesi durante l’Età delle Scoperte.
Durante la Prima Repubblica (1910–1926), il 10 giugno non fu incluso inizialmente tra i feriados nacionais, poiché lo Stato cercava di laicizzare le festività. Tuttavia, nel 1925, con la legge n.º 1783, la data venne ufficialmente riconosciuta come Festa de Portugal, e con il decreto n.º 17.171 del 1929, il 10 giugno fu inserito tra i feriados generali della Repubblica.
La trasformazione durante lo Stato Novo
Durante il regime autoritario dello Estado Novo (1933–1974), il 10 giugno assunse un significato profondamente ideologico. Il governo di António de Oliveira Salazar trasformò la festività in un’esaltazione dell’identità nazionale, chiamandola Dia de Camões, de Portugal e da Raça. L’idea di “raça portuguesa” veniva usata per glorificare il ruolo del Portogallo nel mondo, spesso in chiave coloniale e nazionalista. A partire dal 1963, le celebrazioni divennero anche un omaggio alle Forze Armate Portoghesi, rafforzando la dimensione patriottica della giornata.
Dal 1974 ad oggi: la Terza Repubblica
Dopo la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974 e il ritorno alla democrazia, il significato della festa fu rivisitato. Nel 1978, il 10 giugno venne ufficialmente ribattezzato Dia de Portugal, de Camões e das Comunidades Portuguesas, unendo così la celebrazione del patrimonio culturale portoghese con l’omaggio agli emigranti e ai lusodescendenti nel mondo.
Il Presidente della Repubblica presiede ogni anno le commemorazioni ufficiali, che comprendono cerimonie militari, condecorazioni civili, concerti, esposizioni e parate. Dal 1977, ogni edizione viene celebrata in una città diversa, talvolta anche fuori dal territorio portoghese: Parigi (2016), Rio de Janeiro e São Paulo (2017), Boston e Providence (2018), Praia e Mindelo (2019), Funchal (2021), Londra e Braga (2022).
Il ruolo dell’Angelo Custode del Portogallo
Il 10 giugno è anche dedicato all’Anjo Custódio de Portugal, un culto religioso che risale al XVI secolo, quando re Dom Manuel I chiese al Papa l’istituzione della festa in onore dell’angelo protettore del Regno. Secondo la tradizione, l’Angelo apparve per la prima volta nella battaglia di Ourique a D. Afonso Henriques e riapparve ai tre pastorelli nelle visioni del 1916 a Fátima. Dal 1952, il culto venne reintegrato nel calendario liturgico portoghese proprio in coincidenza con il 10 giugno.
Le celebrazioni nel mondo
Con oltre cinque milioni di portoghesi residenti all’estero, il Dia de Portugal viene celebrato anche nelle principali comunità dell’emigrazione. In Canada, soprattutto a Toronto, dove vivono più di 200.000 lusocanadesi, la giornata è onorata con una settimana di eventi culturali, concerti, esposizioni e una grande parata. Simili celebrazioni avvengono in Francia, Lussemburgo, Stati Uniti, Svizzera, Brasile, Sudafrica e molti altri paesi.
Un simbolo dell’unità e della diaspora
Il Dia de Portugal, de Camões e das Comunidades Portuguesas rappresenta molto più di una semplice festività nazionale. È un momento in cui i portoghesi, ovunque si trovino, riflettono sulle proprie radici, sulla lingua che li unisce e su una storia comune che si estende ben oltre i confini geografici del paese. In un mondo globalizzato, questa giornata continua a rafforzare il legame tra la nazione e la sua vasta e variegata diaspora.