Cos’è la Tourada? Vi parliamo del fenomeno della tauromachia in Portogallo

Molti associano la tauromachia alla Spagna, ma anche in Portogallo questa tradizione ha radici, chiamata Tourada in lingua portoghese, profonde e caratteristiche uniche.
Nata nel XVII secolo come intrattenimento delle élite e poi diffusasi nelle piazze popolari, la tauromachia portoghese si distingue soprattutto per il suo stile: nell’arena il toro non viene ucciso, e i protagonisti sono il cavaleiro, che lo affronta a cavallo con eleganza e tecnica, e i forcados, uomini che sfidano l’animale a mani nude in un atto di coraggio collettivo.
La Tourada, la corrida portoghese
Per secoli simbolo di identità nazionale e legame con le tradizioni rurali, oggi la tauromachia in Portogallo è però al centro di un acceso dibattito. Se da un lato continua a essere difesa come patrimonio culturale, dall’altro deve fare i conti con la crescente disaffezione del pubblico, con la sensibilità delle nuove generazioni e con un costante calo di spettatori nelle arene.
Nei giorni scorsi nei media si è tornato a parlare della Tourada per la morte di un giovane torero di 22 anni.
Forcado di 22 anni muore al Campo Pequeno durante una corrida
Manuel Maria Trindade, 22 anni, forcado di São Manços (Évora), è morto sabato all’Ospedale di São José a Lisbona dopo essere stato violentemente colpito da un toro di 695 kg durante la Corrida della Rentrée al Campo Pequeno. Il giovane è stato proiettato contro le tavole del recinto, riportando gravi ferite cerebrali e perdite di sangue, e non ha mai ripreso conoscenza.
Nella stessa corrida, un spettatore di 73 anni, il medico Vasco Morais Batista, si è sentito male durante l’evento ed è morto in ospedale per un aneurisma all’aorta.
La morte di Manuel Trindade ha suscitato cordoglio sui social e reazioni politiche. La leader del PAN, Inês de Sousa Real, ha colto l’occasione per ribadire il suo appello alla fine delle attività tauromachiche, sottolineando il rischio anche per la vita umana oltre alla sofferenza animale.
La corrida era parte di una serata di celebrazioni e omaggi, compreso il 25° anniversario dell’alternativa di Ana Batista e la conferma dell’alternativa del cavaliere João Pamplona.
Storia della tauromachia portoghese
La tauromachia in Portogallo vanta una tradizione antichissima, le cui origini si perdono nella notte dei tempi: testimonianze preistoriche rivelano l’immensa venerazione dell’uomo per il toro e le sue qualità simboliche. Nel Medioevo, già nel 1258, le cronache ricordano che Sancho I (1154–1211) si cimentava nella pratica di “alancear toiros” a Lamego, ossia affrontare e uccidere i tori con una lancia. Questa forma di spettacolo si diffuse rapidamente nelle piazze pubbliche: a Lisbona, fino alla fine del Settecento, le corride si tenevano nel Terreiro do Paço o nel Rossio, mentre altrove si svolgevano in spazi temporanei in legno o nelle piazze cittadine più frequentate.
Con l’Illuminismo e il consolidamento della modernità, tra il XVII e il XVIII secolo, le tauromachie cominciarono a definirsi come eventi pubblici ritualizzati, con regole e rituali codificati, pur mantenendo elementi cruenti come l’uccisione dell’animale in arena—pratica poi vietata nel 1928. La partecipazione dei forcados, che affrontano il toro a mani nude durante la “pega”, compare per la prima volta nel 1661 e diventa parte integrante della tradizione portoghese a partire dal XVIII secolo.
Durante il regime dell’Estado Novo, tra gli anni ’30 e ’50 del Novecento, la tauromachia riceve un forte impulso di legittimazione: il governo promuove una sorta di “tourada portoghese” distintiva, che enfatizza cavaleiros e forcados e vieta esplicitamente la morte in arena. Si codifica il regolamento tauromachico del 1953, che sancisce la specificità lusitana rispetto alla corrida spagnola.
Caratteristiche della tourada portoghese
La tauromachia portoghese, comunemente chiamata tourada, si distingue nettamente da quella spagnola per alcune regole e tradizioni che ne definiscono l’identità.
Assenza di morte in arena
A differenza della corrida spagnola, in Portogallo il toro non viene ucciso davanti al pubblico. L’animale continua a combattere fino alla fine dello spettacolo e solo successivamente viene condotto al macello, lontano dagli spettatori. Fanno eccezione alcuni casi particolari, come nelle località di Barrancos e Reguengos de Monsaraz, dove per tradizione è ancora prevista l’uccisione del toro all’interno dell’arena.
Ruoli unici
- Cavaleiros: sono i protagonisti a cavallo, che affrontano il toro con movimenti eleganti e precisi. Il loro compito è piantare le bandarilhas (piccole lance decorate) sul dorso dell’animale, dimostrando abilità e controllo.
- Forcados: gruppo di otto uomini che affrontano il toro senza armi né protezioni, eseguendo la celebre pega. Uno di loro (cabo) sfida l’animale frontalmente e lo afferra per la testa, mentre i compagni lo immobilizzano con la forza collettiva.
Fasi tipiche dello spettacolo
Lo svolgimento di una tourada segue rituali precisi:
- inizio con l’uso dei ferros compridos (lance più lunghe),
- successiva applicazione dei ferros curtos (più corti e decorati),
- movimenti con il capote da parte degli assistenti,
- infine la pega dei forcados.
Dopo lo spettacolo, l’animale viene trasportato fuori dall’arena e macellato, spesso con l’imbalsamazione dei corni come ricordo del combattimento.
Diffusione e dati recenti in Portogallo
La presenza della tourada in Portogallo è oggi molto diversa rispetto al passato. Se un tempo rappresentava uno degli spettacoli più popolari, i dati recenti mostrano una realtà in trasformazione, tra calo degli eventi, oscillazioni del pubblico e un dibattito sempre più acceso.
Presenza in calo
Nel 2023 sono stati registrati soltanto 166 spettacoli, il numero più basso mai documentato in Portogallo (escludendo gli anni della pandemia). Questo conferma una tendenza pluriennale di riduzione del numero complessivo di eventi taurini.
Pubblico in ripresa
Nonostante la diminuzione delle rappresentazioni, il pubblico ha mostrato segnali di rinnovato interesse: nel 2023 i touradas hanno attirato circa 400.700 spettatori, con un aumento del 7% rispetto al 2022. La media è stata di 2.274 spettatori per spettacolo, il valore più alto registrato nell’ultimo decennio.
Percezione sociale
L’opinione pubblica sul tema rimane complessa.
- Secondo un sondaggio Eurosondagem del 2019, solo l’11% dei portoghesi si dichiarava contrario alle touradas, mentre molti le consideravano un fenomeno culturale o economico legato all’identità di alcune regioni.
- Tuttavia, nel 2024 una nuova indagine ha mostrato un cambiamento significativo: il 77% dei portoghesi ritiene che le touradas causino troppa sofferenza agli animali e il 58% si dichiara favorevole a una proibizione completa.
Trasmissione televisiva e opinione pubblica
Il cambiamento di percezione è evidente anche nei media. Dal 2021 la RTP, televisione pubblica portoghese, ha smesso di trasmettere le touradas, dopo anni di contestazioni e raccomandazioni da parte del Provedor do Espectador. Inoltre, oltre il 70% della popolazione si è dichiarata contraria alla diffusione di questi spettacoli sul servizio pubblico televisivo.
Confronto con la corrida spagnola
Pur condividendo origini comuni, la tauromachia portoghese e quella spagnola presentano differenze significative nello svolgimento e nella percezione sociale.
Morte del toro
- In Spagna, il toro viene generalmente ucciso nell’arena, elemento centrale della corrida.
- In Portogallo, invece, il toro non viene abbattuto davanti al pubblico, fatta eccezione per casi particolari come Barrancos e Reguengos de Monsaraz.
Ruoli professionali
- In Spagna, la figura principale è il matador, affiancato dai picadores e dai banderilleros, tutti rigorosamente a piedi.
- In Portogallo, invece, emergono due protagonisti unici: i cavaleiros, toreri a cavallo che affrontano l’animale con le bandarilhas, e i forcados, che sfidano il toro a mani nude con la tradizionale pega.
Dati comparativi
- In Spagna, il numero di corride si è ridotto del 63% dal 2007, segno di un declino strutturale del settore.
- In Francia, negli ultimi vent’anni si è registrato un calo di quasi 40% degli spettacoli.
- In tutti e tre i Paesi (Portogallo, Spagna e Francia), i sondaggi mostrano una percezione pubblica simile: solo circa il 20% della popolazione considera la tauromachia una tradizione da preservare, mentre la maggioranza non ne riconosce più il valore culturale.
Elementi in evoluzione e resistenze
- Il declino delle arene è un altro segnale evidente: la Praça de Touros di Póvoa de Varzim è stata demolita e sostituita da una struttura polivalente, testimonianza di come molte città preferiscano destinare gli spazi ad altri usi.
- Sul piano politico, il dibattito è acceso: da un lato il partito PAN (Pessoas–Animais–Natureza) ha più volte proposto referendum per l’abolizione, dall’altro i sostenitori della tauromachia hanno ottenuto misure di sostegno, come la riduzione dell’IVA per il settore.