Gli Azulejos del Portogallo sono tesori desiderati da turisti e ladri

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Tra le mura di un palazzo abbandonato nel cuore di Lisbona si possono scorgere dei buchi sulle pareti ricoperte di azulejos, segno dei pezzi rubati per essere venduti a turisti desiderosi di portare a casa un ricordo di questo patrimonio così caratteristico del Portogallo.

Gli ultimi residenti del Palazzo Pombal, membri dell’associazione culturale Carpe Diem, hanno appena lasciato questa dimora costruita nel XVII secolo, caduta in rovina a causa della mancanza di fondi da parte del comune di Lisbona, proprietario dell’edificio da 50 anni.

La residenza che appartenne al marchese di Pombal, figura storica del Portogallo, figura tra gli edifici a rischio elevato registrati dal progetto “SOS Azulejo“, avviato nel 2007 dalla polizia giudiziaria, che è alla ricerca dei ladri di queste ambitissime ceramiche blu.

Quasi venti anni dopo, i furti di azulejos sono diminuiti dell’80%, ma molti non vengono conteggiati nelle statistiche perché non vengono denunciati, spiega Leonor Sa, curatrice del museo della polizia giudiziaria.

“I portoghesi non denunciano perché per loro è la cosa più comune del mondo. Hanno vissuto circondati da azulejos per tutta la vita”, indica.

“I turisti stranieri che scoprono queste ceramiche ne rimangono incantati perché non esistono nei loro paesi”.

La bellezza e l’unicità degli azulejos portoghesi sono ammirate in tutto il mondo, ma questo ha purtroppo attirato l’attenzione dei ladri, che non esitano a privare il Portogallo della sua preziosa eredità culturale. Tuttavia, l’impegno delle autorità nel proteggere questi tesori e l’attenzione crescente dei cittadini potrebbero contribuire a preservare questo patrimonio unico per le generazioni future.

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