AIMA in sciopero fino a dicembre per la carenza di personale

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Fino alla fine dell’anno, i dipendenti dell’AIMA saranno in sciopero per le ore straordinarie. La protesta è stata indetta dalla Federazione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori dei Servizi Pubblici e Sociali (FNSTFPS) ed è legata alla carenza di personale.

Artur Cerqueira, dirigente della FNSTFPS, ha spiegato che lo sciopero è stato deciso a causa dei problemi che l’AIMA sta affrontando sin dal suo avvio. Il problema principale è la mancanza di personale, che ha creato difficoltà nella gestione dell’agenzia. Cerqueira ha sottolineato che lo sciopero durerà fino alla fine dell’anno, proprio per far fronte a questa situazione critica.

La FNSTFPS ha anche denunciato il modo in cui la nuova struttura di missione per la migrazione, annunciata a luglio dal governo per risolvere i processi pendenti, sta procedendo con le assunzioni. Queste, secondo il sindacato, non sono trasparenti e non risolvono il problema della mancanza di risorse all’AIMA, un problema che il governo aveva promesso di affrontare da tempo ma che rimane irrisolto.

Oltre a questo, la FNSTFPS chiede anche la regolarizzazione dei mediatori socioculturali, attualmente assunti da ONG e IPSS, che lavorano all’interno dell’AIMA. Cerqueira ha dichiarato che questi mediatori stanno svolgendo un lavoro permanente e che la loro situazione attuale configura un contratto di lavoro illegale. Il sindacato esige quindi la loro integrazione nell’organico dell’AIMA.

Cerqueira ha anche evidenziato che i lavoratori dell’AIMA stanno subendo pressioni per fare ore straordinarie. Tuttavia, un dipendente pubblico non può rifiutarsi di fare lavoro extra, il che ha portato il sindacato a stabilire un periodo di sciopero che va dal 22 agosto al 31 dicembre. Durante questo periodo, ogni lavoratore potrà decidere se accettare o meno di fare ore straordinarie.

Nel documento che sostiene il preavviso di sciopero, la FNSTFPS elenca una serie di problemi all’interno dell’AIMA, come l’assenza di un regolamento interno, la mancanza di comunicazione e squadre sottodimensionate, che causano un sovraccarico di lavoro e livelli elevati di stress e ansia.

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Inoltre, il sindacato ha rivelato che molti dipendenti hanno già superato le 150 ore di lavoro straordinario nel 2024, che è il limite legale per la funzione pubblica. Nonostante ciò, continuano a fare ore straordinarie senza ricevere il compenso dovuto.

Secondo la FNSTFPS, questa situazione è il risultato di politiche sbagliate adottate da diversi governi. Ora, il sindacato chiede che il governo si assuma le proprie responsabilità e prenda misure urgenti per porre fine a queste violazioni dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.

A fine luglio, il Governo ha nominato Pedro Portugal Gaspar alla direzione dell’AIMA e ha trasferito l’ex presidente dell’organizzazione, Goes Pinheiro, alla nuova struttura di missione per le migrazioni. Questa nuova struttura, prevista dal Piano d’Azione per le Migrazioni, avrà il compito di risolvere oltre 400.000 processi di regolarizzazione pendenti accumulati negli ultimi anni. La struttura sarà composta da un massimo di 100 specialisti, 150 assistenti tecnici e 50 assistenti operativi.

Per quanto riguarda l’AIMA, il governo ha promesso un cambio di direzione, cercando di attuare le misure previste dal Piano d’Azione per le Migrazioni presentato all’inizio di giugno.


La situazione all’AIMA evidenzia una crisi profonda all’interno dell’agenzia, dove la carenza di personale e la mancanza di trasparenza nelle assunzioni stanno mettendo a dura prova sia i lavoratori che la gestione dei processi migratori. Lo sciopero è un segnale di allarme che il governo non può più ignorare, poiché rischia di paralizzare un settore già sotto pressione, aggravando ulteriormente l’emergenza migratoria nel Paese.

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  • Residente a Lisbona dal 2020, laureato in internazionalizzazione delle relazioni commerciali, ha viaggiato moltissimo negli ultimo anni usufruendo di 4 Erasmus universitari, 1 ESC (volontariato all'Estero) e ben 14 progetti di breve durata Erasmus Youth. Dopo aver vissuto in 5 differenti Paesi europei, decide di trasferirsi definitivamente in Portogallo e crea la comunità di Italiani a Lisbona più attiva della città. Punto di contatto e di riferimento per gli expat, vecchi e nuovi, che vivono nella capitale portoghese.

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