Le peggiori tragedie in Portogallo degli ultimi anni

L’incidente dell’Ascensor da Glória ha segnato profondamente la memoria collettiva del Portogallo. Il primo ministro Luís Montenegro ha definito l’evento come “una delle più grandi tragedie umane della nostra storia recente”, sottolineandone l’impatto emotivo e simbolico sul paese.
La storia portoghese è stata segnata da diverse tragedie.
La più grande nella memoria collettiva è sicuramente quella del terremoto del 1755, che per numero di vittime e per l’impatto devastante per la città di Lisbona ha lasciato strascichi ancora oggi presenti. La città è infatti soggetta ad eventi sismici abbastanza regolarmente e la paura di un terremoto di tali proporzioni è ancora presente.
Nell’epoca moderna il Portogallo non è comunque stato risparmiato da immani tragedie che hanno in modo diverso colpito e sconvolto il popolo lusitano. In questo articolo abbiamo cercato di raccontarvi quelle più attuali partendo dai recenti fatti di qualche giorno fa.
Incidente dell’Ascensor da Glória (4 settembre 2025)
Nella giornata del 4 settembre 2025, il cavo che collegava le due cabine dell’ascensore ha ceduto, causando la caduta di una cabina e la morte di 16 persone. Tra le vittime si contano 5 portoghesi, 2 sudcoreani, 1 svizzero, 3 britannici, 2 canadesi, 1 ucraino, 1 americano e 1 francese, un gruppo internazionale che ha reso ancora più globale la risonanza della tragedia.
Dal punto di vista politico e sociale, l’incidente ha avuto immediati effetti: il presidente della Carris ha messo il suo incarico a disposizione, ma il governo non ha accettato le dimissioni, riconoscendo la gravità della situazione senza attribuire responsabilità univoche.
L’analisi tecnica del Gabinete de Prevenção e Investigação de Acidentes com Aeronaves e de Acidentes Ferroviários (GPIAAF) ha evidenziato che la causa principale dell’incidente è stata il cedimento del cavo, portando all’avvio di una revisione straordinaria di tutti gli impianti simili a livello nazionale.
Inondazioni di Lisbona e Loures (novembre 1967)
La notte tra il 25 e il 26 novembre 1967, Lisbona e la regione di Loures furono colpite da una delle più devastanti tragedie naturali della storia recente del Portogallo. Piogge torrenziali, che coincisero con l’alta marea del fiume Tago, provocarono inondazioni improvvise e distruttive, trascinando case, automobili e persone, lasciando dietro di sé un rastro di devastazione.
Le aree più vulnerabili furono i quartieri poveri, spesso costituiti da baracche o costruzioni precarie vicine ai corsi d’acqua. Migliaia di famiglie persero tutto in poche ore, evidenziando la profonda disuguaglianza sociale e le precarie condizioni abitative dell’epoca.
Il bilancio ufficiale parlò di oltre 500 morti, ma la censura imposta dal regime del Estado Novo impedì una contabilizzazione precisa delle vittime. Testimonianze dirette suggeriscono che il numero reale potesse essere ancora più elevato.
Questa tragedia mise tragicamente in luce la vulnerabilità sociale e urbanistica del Portogallo, segnando un momento cruciale nella storia del paese e nella coscienza collettiva dei cittadini.
Incidente aereo sull’isola di Santa Maria (8 febbraio 1989)
La sera dell’8 febbraio 1989, un Boeing 707 della compagnia charter Independent Air, impegnato nel volo 1851 tra Bérgamo (Italia) e la Repubblica Dominicana con scalo previsto sull’isola di Santa Maria, negli Azzorre, si schiantò poco prima dell’atterraggio, causando la morte di tutte le 144 persone a bordo.
L’aereo trasportava 137 passeggeri, principalmente turisti italiani, e 7 membri dell’equipaggio. Durante l’avvicinaimento all’aeroporto, errori di navigazione e problemi di comunicazione con la torre di controllo portarono l’aeromobile a scontrarsi con una collina a circa 180 metri di altitudine. L’impatto fu devastante e immediato, rendendo questo il peggior incidente aereo nella storia del Portogallo.
La tragedia scosse profondamente il paese, evidenziando l’importanza di migliorare le procedure di sicurezza e le comunicazioni tra equipaggi e torri di controllo negli aeroporti periferici. Ancora oggi, l’incidente è ricordato come un momento tragico che ha segnato la storia dell’aviazione portoghese.
Incidente aereo a Madeira (19 novembre 1977)
Il 19 novembre 1977, il volo TP 425 della compagnia TAP, un Boeing 727-200, si schiantò durante l’atterraggio all’aeroporto di Funchal, nella regione di Madeira, provocando 131 morti su 164 persone a bordo.
Il volo, partito da Bruxelles e con scalo a Lisbona, aveva già tentato due atterraggi falliti a causa delle difficili condizioni meteorologiche. Al terzo tentativo, l’aereo atterrò troppo tardi e troppo velocemente sulla pista bagnata, scivolando e spezzandosi in due, con conseguente incendio a bordo. I 33 sopravvissuti riportarono gravi ferite.
Questa tragedia rappresenta l’unico incidente mortale nella storia della TAP e portò a importanti modifiche: la compagnia cessò di operare il Boeing 727-200 a Madeira e fu avviato il prolungamento della pista del Funchal Airport, completato solo nel 2000, per garantire maggior sicurezza nei futuri atterraggi.
Incendi devastanti del 2017
Nel 2017, il Portogallo fu colpito da alcuni dei più devastanti incendi forestali della sua storia recente, lasciando il paese sotto shock e segnando profondamente la memoria collettiva.
Il 17 giugno 2017, un incendio scoppiato a Pedrógão Grande si propagò rapidamente ai comuni vicini di Castanheira de Pêra e Figueiró dos Vinhos. Le condizioni climatiche estreme – alte temperature, venti forti e siccità prolungata – trasformarono le fiamme in una trappola mortale per molti. 66 persone persero la vita, intrappolate sulla Nacional 236, nota da allora come la “Strada della Morte”, mentre cercavano di fuggire dal fuoco, e oltre 250 rimasero ferite.
Pochi mesi dopo, il 15 ottobre 2017, nuovi incendi colpirono varie regioni del centro e del nord del paese, alimentati dai venti provocati dal passaggio dell’uragano Ophelia. Centinaia di focolai si svilupparono quasi simultaneamente, causando 50 morti e lasciando centinaia di persone sfollate. L’anno 2017 si confermò così come il più nero nella storia recente degli incendi forestali portoghesi, con un totale di 116 vittime.
Questa tragedia rivelò gravi lacune nella prevenzione e nella gestione degli incendi, stimolando un dibattito nazionale sulla necessità di strategie più efficaci per proteggere la popolazione e il territorio dai rischi del fuoco nonostante il problema sia tutt’altro che risolto.
Disastro ferroviario di Alcafache (11 settembre 1985)
L’11 settembre 1985 rimane una data tristemente memorabile nella storia ferroviaria portoghese. A Alcafache, nel comune di Mangualde (Viseu), due treni passeggeri si scontrarono frontalmente: il Rápido Internacional 314/315, proveniente da Porto e diretto a Parigi, trasportava una significativa quantità di carburante, mentre il Regional 1324, diretto a Coimbra, viaggiava sulla linea opposta.
A bordo dei convogli si trovavano circa 460 persone. L’impatto provocò un incendio devastante, con molte vittime carbonizzate o asfissiate dal fumo. La maggior parte dei corpi non fu mai identificata e alcune vittime non furono mai recuperate. Si stima che il numero dei morti superi le 100 persone, anche se la conta ufficiale non fu mai confermata con precisione.
Il disastro di Alcafache evidenziò l’estrema vulnerabilità delle infrastrutture ferroviarie e la necessità di sistemi di sicurezza più efficaci,attuale ancora oggi, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva del Portogallo.
Incidente ferroviario a Custóias (26 luglio 1964)
La notte del 26 luglio 1964, il treno che collegava Póvoa de Varzim al Porto subì uno dei più gravi incidenti ferroviari nella storia del Portogallo. Poco dopo la fermata a Crestins, nella zona di Custóias, il reboque deragliò passando sopra la Ponte das Carvalhas e si schiantò violentemente contro uno dei pilastri.
L’impatto fu devastante: la composizione del treno fu quasi completamente distrutta e un incendio scoppiato a bordo causò la morte di 90 persone, lasciando oltre 100 feriti.
Incidente aereo a Terceira, Azzorre (3 settembre 1976)
La sera del 3 settembre 1976, un Lockheed C-130H Hercules della Força Aérea Venezuelana si schiantò su una collina vicino alla pista dell’aerodromo delle Lajes, sull’isola di Terceira, durante l’avvicinamento in condizioni meteorologiche estreme causate dall’uragano Emmy.
A bordo si trovavano 68 persone, di cui 58 passeggeri, principalmente membri dell’Orfeão Universitário della Universidad Central de Venezuela, e 10 membri dell’equipaggio. Tutti persero la vita nello schianto.
L’incidente sottolineò la vulnerabilità dei voli militari e civili in condizioni meteorologiche critiche e lasciò un segno indelebile nella memoria collettiva, ricordando l’importanza di strategie di sicurezza più rigorose per prevenire tragedie simili in futuro.
Incidente aereo sulla Costa da Caparica (30 maggio 1961)
Il 30 maggio 1961, un Douglas DC-8 della compagnia venezuelana VIASA, in collaborazione con la KLM, si schiantò in mare poco dopo il decollo dall’Aeroporto da Portela di Lisbona, vicino alla Fonte da Telha, sulla Costa da Caparica. L’aereo era diretto a Caracas, con scali previsti negli Azzorre, Madrid e Roma.
L’incidente provocò la morte immediata di 61 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Le cause furono attribuite a condizioni meteorologiche avverse e a possibili errori umani, in un contesto in cui i voli intercontinentali richiedevano procedure ancora rudimentali di sicurezza rispetto agli standard odierni.
Tragedia del Ponte Entre-os-Rios (4 marzo 2001)
Il 4 marzo 2001, la caduta del Ponte Hintze Ribeiro, situato sul fiume Douro tra Porto e Castelo de Paiva, provocò una delle più grandi tragedie stradali della storia portoghese. La struttura, costruita nel 1887, crollò improvvisamente nel tardo pomeriggio, trascinando con sé un autobus con 53 passeggeri e tre automobili.
Nessuno dei passeggeri sopravvisse, portando il bilancio complessivo a 59 morti. Le indagini rivelarono che il crollo fu causato dal degrado della struttura, che non aveva ricevuto manutenzione adeguata negli anni precedenti.
La tragedia suscitò profonda indignazione nazionale, portando alla dimissione del ministro dell’Equipamento Sociale, Jorge Coelho, e lasciando una ferita aperta nella memoria collettiva delle comunità del Douro. L’evento sottolineò l’urgenza di investire nella sicurezza delle infrastrutture per prevenire futuri disastri.
Incidente aereo in Algarve (21 dicembre 1992)
La mattina del 21 dicembre 1992, il volo Martinair MP495, proveniente da Amsterdam, si schiantò durante l’atterraggio all’Aeroporto di Faro, causando la morte di 56 persone a bordo. L’aereo, un McDonnell Douglas DC-10, trasportava principalmente turisti olandesi diretti a trascorrere le vacanze di Natale in Algarve.
L’atterraggio avvenne in condizioni meteorologiche avverse, con pioggia intensa e venti forti. L’aeromobile derapò sulla pista bagnata, si spezzò in tre sezioni e prese fuoco. Oltre alle vittime, più di 100 passeggeri rimasero feriti.
Questo incidente rappresenta uno dei peggiori disastri aerei civili in Portogallo.