Perché in tanti paesi le arance si chiamano Portogallo?

Quando pensiamo al Portogallo, ci vengono in mente i tram gialli di Lisbona, l’oceano Atlantico, il fado e forse un bicchiere di vinho verde ma non sicuramente alle arance. Ma pochi sanno che il Portogallo ha lasciato una traccia linguistica dolcissima in molti paesi del mondo: in diverse lingue e dialetti, l’arancia si chiama… Portogallo.
In arabo si dice burtuqāl (برتقال), in turco portakal, in greco portokáli (πορτοκάλι), in persiano porteghāl, in rumeno portocală. E anche in Italia, nei dialetti meridionali, non è raro sentire qualcuno chiedere un purtuallo invece di un’arancia.
Una storia che parte dalla Cina… passando per Lisbona
Nel XVI secolo, durante l’epoca delle grandi esplorazioni, in Europa si conosceva solo l’arancia amara, usata per marmellate e decorazioni. L’arancia dolce, quella succosa e zuccherina che mangiamo oggi, arrivò in Europa grazie ai navigatori portoghesi.
Durante i loro viaggi in Asia, in particolare in Cina, i portoghesi scoprirono questa varietà e iniziarono a importarla. Attraverso le loro rotte commerciali e i porti strategici, l’arancia dolce si diffuse rapidamente nel Mediterraneo. Così, in molte lingue, il frutto venne identificato con il nome del paese che lo aveva fatto conoscere: Portogallo.
L’influenza del Portogallo nel vocabolario del mondo
- In arabo, l’arancia è burtuqāl
- In turco, portakal
- In greco, portokáli
- In persiano, porteghāl
- In rumeno, portocală
- In georgiano, phortokhali
In Italia, oltre alla parola standard “arancia”, molti dialetti usano varianti come portogallo (Lazio), purtuallo (Napoli), portogallu (Calabria), partuàlli (Sicilia), portajall (Puglia). A Tivoli, ad esempio, ancora oggi si dice “portogallo” per riferirsi all’arancia.
Quando una nazione dà il nome a un frutto
Questo fenomeno linguistico legato alle arance è affascinante: solitamente è il frutto a dare il nome alla varietà. In questo caso è una nazione ad aver lasciato il proprio nome su un frutto, in decine di lingue. Un’eredità che racconta il potere del commercio, della navigazione e dello scambio culturale.
Oggi il Portogallo e le sue arance
Oggi l’arancia dolce si coltiva in molti paesi, ma il legame simbolico con il Portogallo resiste. In Algarve, nel sud del paese, l’arancia è ancora una coltura fondamentale e ogni anno vengono esportate migliaia di tonnellate di agrumi. In primavera, le campagne si riempiono del profumo dei fiori d’arancio, e il colore vivace del frutto illumina i mercati.
Un frutto, una parola, una storia
La prossima volta che sbucci un’arancia in Grecia, in Turchia o anche a Napoli, pensa al Portogallo. Non solo per il sole che le ha fatte maturare, ma per il viaggio storico e culturale che ha portato questo frutto – e il nome di un intero paese – a entrare nel linguaggio di mezzo mondo.