Se vi dicessimo che Rio de Janeiro è stata la capitale del Portogallo, ci credereste?

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Probabilmente no, eppure è proprio così. Il Portogallo, nel corso dei suoi quasi 900 anni di storia, ha avuto diverse città come capitali, ognuna delle quali ha giocato un ruolo fondamentale in momenti diversi.

Quali sono state le capitali del Portogallo?

In totale, sono state cinque le città che hanno avuto l’onore di essere capitali, e una di queste non si trova nemmeno nel territorio portoghese attuale. In questo articolo esploreremo in dettaglio queste città, la loro storia e il contesto che le ha rese capitali del Portogallo.

1. Guimarães: la Culla del Portogallo

Guimarães, spesso definita come il “Berço de Portugal” (la Culla del Portogallo), è stata la prima capitale del paese e del Condado Portucalense, l’entità territoriale che precedette il regno portoghese. Questa città ha un’importanza simbolica enorme per la storia del Portogallo, in quanto è qui che si mossero i primi passi verso la formazione della nazione e la sua indipendenza.

Situata nel nord del paese, Guimarães era il centro politico e militare del regno sotto il governo di Enrico di Borgogna e di sua moglie Teresa di León, i genitori del primo re del Portogallo, Afonso Henriques. Fu proprio durante questo periodo che Guimarães divenne la capitale del Portogallo, anche se ancora in fase embrionale. Le mura medievali, il castello e altri monumenti storici presenti nella città raccontano ancora oggi la storia di quei primi momenti cruciali.

Il trasferimento della capitale a Coimbra segnò la fine del ruolo centrale di Guimarães, ma la città rimase un punto di riferimento culturale e storico, simbolo della nascita della nazione portoghese.

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2. Coimbra: il Centro della Prima Monarchia

Dopo Guimarães, la capitale si spostò a Coimbra, una città che stava crescendo rapidamente in importanza sotto il dominio del conte Enrico e della contessa Teresa. Coimbra diventò il centro politico del Portogallo e la residenza della famiglia reale. Si ritiene che sia proprio qui che nacque Afonso Henriques, il primo re del Portogallo, che rese Coimbra la capitale del nuovo regno indipendente.

La scelta di Coimbra come capitale non fu casuale: situata in una posizione strategica a sud del fiume Douro, la città beneficiava di una posizione ideale per il controllo delle terre recentemente conquistate ai Mori. Coimbra fiorì sia economicamente che culturalmente, diventando un importante centro per l’educazione e la politica, soprattutto con la fondazione della prestigiosa Università di Coimbra nel 1290, una delle più antiche d’Europa.

Coimbra rimase la capitale del Portogallo fino al 1255, quando fu sostituita da Lisbona. Tuttavia, la sua eredità come centro del potere medievale portoghese è ancora evidente, e la città continua a essere un importante simbolo della storia e della cultura portoghese.

3. Lisbona: Capitale permanente

Lisbona, la capitale attuale del Portogallo, divenne capitale per la prima volta nel 1255. Questo trasferimento segnò l’inizio di un nuovo capitolo per il Portogallo, con Lisbona che si trasformava in uno dei principali centri politici ed economici d’Europa. La sua posizione strategica sull’estuario del fiume Tago offriva accesso diretto all’Oceano Atlantico, favorendo il commercio e il contatto con altre nazioni.

La città acquisì grande importanza durante l’epoca delle scoperte, divenendo un centro nevralgico per il commercio marittimo e le esplorazioni coloniali portoghesi. Il re Afonso III vide in Lisbona un’opportunità per espandere le ambizioni del Portogallo, facilitando l’arrivo di navi mercantili e consolidando il potere della corona.

Nonostante diversi eventi traumatici, come il grande terremoto del 1755 che devastò la città, Lisbona si riprese e si affermò definitivamente come capitale politica, economica e culturale del paese. Ancora oggi, Lisbona rappresenta forse l’anima più conosciuta del Portogallo, essendo la città più popolosa e un punto focale per il turismo del paese.

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4. Rio de Janeiro: una capitale in esilio

Durante le invasioni napoleoniche, il Portogallo si trovò in una situazione critica che costrinse la famiglia reale a fuggire dal paese. Fu così che, nel 1808, il re Giovanni VI trasferì la corte reale a Rio de Janeiro, in Brasile, rendendo la città l’unica capitale europea fuori dall’Europa. Questo trasferimento segnò una svolta senza precedenti nella storia del Portogallo e del suo impero.

Il trasferimento della corte portoghese in Brasile fu un cambiamento epocale

Furono le guerre napoleoniche a spingere Giovanni IV di Braganza a trasferire la corte reale portoghese da Lisbona al Brasile per sfuggire all’invasione francese. La corte, composta da circa 10.000 persone, arrivò a Rio de Janeiro nel 1808, trasformando la città nella capitale del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve. Questo evento, definito da alcuni storici come un “rovesciamento metropolitano”, segnò un passo cruciale verso l’indipendenza del Brasile, aprendo i porti alla libera circolazione commerciale e incentivando lo sviluppo economico e industriale del paese.

Il trasferimento della corte portò cambiamenti radicali nella società brasiliana. Rio de Janeiro, fino ad allora una città coloniale con infrastrutture limitate, si trasformò rapidamente in un centro di potere e cultura. Furono istituiti nuovi edifici pubblici, tra cui biblioteche, giardini botanici e accademie militari. La corte portoghese, per consolidare il proprio potere, concesse numerosi titoli nobiliari, soprattutto ai membri della corte e ai militari portoghesi, mentre solo sei titoli furono conferiti a brasiliani, riflettendo una continua subordinazione politica e sociale.

L’arrivo della corte portoghese segnò anche un periodo di crescita economica grazie all’apertura dei porti e alla diversificazione dell’economia, che si spostò dall’agricoltura all’industria manifatturiera. Tuttavia, l’incremento del commercio e della produzione si basò principalmente sul lavoro degli schiavi, la cui importazione aumentò considerevolmente, aggravando le disuguaglianze sociali e le tensioni razziali.

Il periodo della corte in Brasile culminò con l’istituzione del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve nel 1815, elevando il Brasile allo stesso rango del Portogallo. Tuttavia, la corte fu costretta a tornare in Portogallo nel 1821 a causa della crescente pressione politica. L’erede al trono, il futuro imperatore Pietro I, rimase in Brasile e, influenzato dal contesto locale, guidò il paese verso l’indipendenza nel 1822.

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Il trasferimento della corte portoghese non solo trasformò la città di Rio de Janeiro, ma creò le condizioni per un Brasile più autonomo e preparato per la sua futura indipendenza, segnando una svolta nella storia del paese e lasciando un’eredità complessa di progresso economico e persistenti divisioni sociali.

5. Angra do Heroísmo: la capitale dell’eroe

Angra do Heroísmo, situata nelle Azzorre, fu capitale del Portogallo in due occasioni distinte. La prima volta avvenne tra il 1580 e il 1582, durante il regno di Antonio, Prior di Crato, che stabilì il suo governo nell’isola di Terceira dopo la crisi dinastica causata dalla morte di re Sebastiano. Questo breve periodo terminò con la sconfitta delle forze di Antonio contro Filippo II di Spagna, che conquistò il trono portoghese.

La seconda volta, Angra divenne capitale durante il periodo delle Guerre Liberali, tra il 1828 e il 1834, quando Maria II di Portogallo e i suoi sostenitori liberali si stabilirono qui, trasformando la città nel fulcro del movimento liberale. Durante questo periodo, Angra servì come centro operativo e simbolico della lotta contro il regime assolutista di Miguel I.

Lisbona è diventata la capitale del Portogallo dopo un percorso di trasformazione e adattamento

Il Portogallo da quando esiste come realtà indipendente, ha visto le sue capitali cambiare e adattarsi alle circostanze politiche, economiche e sociali. Da Guimarães, la culla della nazione, a Rio de Janeiro, l’esotica capitale d’oltremare, ogni città ha lasciato un segno indelebile nella storia del paese. Questo percorso di trasformazione delle capitali riflette la capacità del Portogallo di adattarsi e rinnovarsi, mantenendo comunque sempre viva la propria identità nazionale.

Author

  • Alan De Ambrogi autore Portogallo lisbona magazine

    Residente a Lisbona dal 2020, laureato in marketing, coniuga la sua passione per i viaggi con l'amore per la scoperta di nuove culture. La sua penna trasmette esperienze uniche e riflessioni ispirate dai luoghi che esplora.

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