Quando si ritirerà Cristiano Ronaldo dal calcio?
Cristiano Ronaldo è senza dubbio uno dei più grandi calciatori che il mondo abbia mai visto. La sua carriera, che si estende per oltre due decenni, lo ha portato a vincere titoli nazionali e internazionali, infrangere record e ispirare milioni di tifosi. Tuttavia, anche per una leggenda come lui, il tempo è inesorabile, e il tema del ritiro inizia a farsi concreto. Ronaldo ha già compiuto 39 anni e, mentre molti avrebbero già smesso, lui continua a stupire con la sua forma fisica e la voglia di competere.
Le prime dichiarazioni di Ronaldo sul possibile ritiro hanno alimentato speculazioni. Ma se c’è una cosa che Ronaldo ha dimostrato, è che non si arrende facilmente. Le ipotesi su come e quando si ritirerà sono molteplici, ma alcuni scenari offrono idee affascinanti: dal raggiungimento dei 1000 gol al giocare con suo figlio, Ronaldo potrebbe sorprendere con nuove imprese prima del ritiro definitivo.
Come e quando finirà la carriera di Cristiano Ronaldo?
Obiettivo: Raggiungere i 1000 gol
Uno degli obiettivi più ambiziosi che Ronaldo potrebbe inseguire è il traguardo dei 1000 gol. Al momento, il fuoriclasse portoghese ha già superato la soglia dei 800 gol in carriera, un’impresa leggendaria. Tuttavia, fermarsi prima di raggiungere una cifra così simbolica potrebbe essere difficile per un competitore come lui, noto per la sua dedizione maniacale.
Per raggiungere questo obiettivo, Ronaldo avrebbe bisogno di giocare altri due o tre anni ad alti livelli. Nonostante l’età, ha dimostrato una condizione fisica straordinaria, grazie al suo rigoroso regime di allenamento e attenzione alla nutrizione. Il raggiungimento di 1000 gol non sarebbe solo un record, ma cementerebbe ulteriormente la sua legacy come una delle più grandi leggende del calcio. Questo traguardo potrebbe essere la motivazione principale per prolungare la sua carriera e continuare a riscrivere la storia del calcio mondiale.
Mondiali 2026: L’ultima avventura con il Portogallo?
Un altro obiettivo che potrebbe spingere Cristiano Ronaldo a continuare la sua carriera è la partecipazione ai Mondiali del 2026. A quel punto, Ronaldo avrà 41 anni, un’età che per molti segna la fine della carriera professionale. Ma per CR7, il Mondiale potrebbe rappresentare un’ultima grande sfida con la maglia del Portogallo.
Ronaldo ha già partecipato a cinque Mondiali, ma il sogno di conquistare la Coppa del Mondo potrebbe essere una motivazione sufficiente per prolungare la sua carriera. Giocare un Mondiale a 41 anni sarebbe un’impresa, ma non impossibile: grandi giocatori come Dino Zoff e Gianluigi Buffon hanno dimostrato che, con la giusta preparazione, si può competere anche in età avanzata. La presenza di Ronaldo non sarebbe solo importante per le sue prestazioni, ma anche per il suo carisma e il valore simbolico che rappresenterebbe per la squadra portoghese.
I Mondiali 2026, ospitati da Stati Uniti, Canada e Messico, potrebbero essere la perfetta cornice per il capitolo finale della carriera internazionale di Ronaldo, con la possibilità di chiudere il suo viaggio calcistico sul palcoscenico più grande del mondo.
Giocare con il figlio: Come LeBron James
Una delle ipotesi più affascinanti legate al futuro di Cristiano Ronaldo è l’idea di vederlo giocare accanto a suo figlio, Cristiano Jr., come LeBron James ha dichiarato di voler fare nella NBA con suo figlio, Bronny James. Se LeBron è un esempio ispiratore in questo scenario nel basket, Ronaldo potrebbe rendere questo sogno realtà nel calcio.
Cristiano Jr., nato nel 2010, sta già dimostrando talento e segue le orme del padre nelle giovanili. Se Ronaldo decidesse di prolungare la sua carriera fino ai 42 o 43 anni, potrebbe aprirsi una finestra temporale in cui i due potrebbero giocare insieme. Questo evento sarebbe senza precedenti nel calcio moderno, attirando l’attenzione globale e offrendo un’esperienza emotiva unica sia per Ronaldo che per i suoi fan.
Oltre al valore simbolico, un’eventuale partnership padre-figlio in campo avrebbe un impatto mediatico e commerciale enorme, attirando tifosi e sponsor da tutto il mondo. Per Ronaldo, sarebbe un’esperienza indimenticabile, una soddisfazione personale e familiare che nessun altro calciatore della sua generazione ha mai vissuto. Se qualcuno può rendere possibile l’impossibile, quel qualcuno è Cristiano Ronaldo.
Il Ritorno alle origini: Lo Sporting o il Nacional Madeira?
Tra le suggestioni più romantiche legate al futuro di Cristiano Ronaldo c’è l’ipotesi di un ritorno alle origini, concludendo la carriera in una delle squadre dove tutto è cominciato: lo Sporting CP o il Nacional Madeira. Lo Sporting è il club che ha lanciato Ronaldo nel grande calcio, e un ritorno a Lisbona significherebbe chiudere il cerchio in modo simbolico.
In alternativa, c’è il Nacional Madeira, la squadra dell’isola dove è nato. Tornare a giocare nella sua terra natale rappresenterebbe un tributo alle sue radici e un legame emozionale con i suoi primi passi nel mondo del calcio. Sarebbe un ritorno “a casa”, con Ronaldo che chiude la sua carriera dove tutto è iniziato, riportando attenzione mediatica su un club più piccolo ma significativo per la sua storia personale.
Queste opzioni non sarebbero solo gesti sentimentali, ma permetterebbero a Ronaldo di concludere la sua carriera in Europa, con il supporto dei tifosi portoghesi che lo hanno visto crescere e diventare una leggenda. Inoltre, un ritorno in Portogallo avrebbe anche un impatto sulla Primeira Liga, riportando attenzione internazionale e prestigio al campionato nazionale.
Un’ultima danza in Arabia?
Un’altra possibilità concreta è che Ronaldo decida di concludere la sua carriera in Arabia Saudita, continuando a giocare per l’Al Nassr, dove si è trasferito nel 2023. Ronaldo ha già espresso la sua soddisfazione per l’esperienza in Arabia, sottolineando il ruolo che ha come ambasciatore per la crescita del calcio saudita.
Restare in Arabia Saudita potrebbe offrire a Ronaldo la possibilità di continuare a giocare a un livello competitivo, ma con un carico fisico meno intenso rispetto ai campionati europei. Questo gli permetterebbe di preservare la sua forma fisica più a lungo, allungando la sua carriera e, forse, raggiungendo nuovi traguardi personali come il record dei 1000 gol.
Inoltre, il suo ruolo in Arabia non è solo quello di calciatore: Ronaldo è anche una figura promozionale, che contribuisce a elevare la visibilità del campionato saudita a livello globale. Con un contratto multimilionario e un’enorme influenza sul piano commerciale, Ronaldo potrebbe continuare a essere un elemento centrale per lo sviluppo del calcio in questa regione, fino al giorno del suo ritiro definitivo.
Chiudere la carriera in Arabia Saudita significherebbe continuare a giocare da protagonista in un contesto che lo apprezza e lo venera, mentre aiuta il calcio a crescere in una nazione ambiziosa nel panorama sportivo internazionale.
Vi avevamo parlato del canale Youtube di Ronaldo qui, negli ultimi mesi è cresciuto così tanto da poter impensierire Mr. Beast.
L’ultimo Mondiale in casa: Il sogno del 2030 in Portogallo
Con la conferma che i Mondiali del 2030 si svolgeranno in Spagna, Marocco e Portogallo, una delle ipotesi più affascinanti per il ritiro di Cristiano Ronaldo prende forma: chiudere la carriera giocando il suo ultimo Mondiale in casa. A quel punto, Ronaldo avrebbe 45 anni, un’età impensabile per molti, ma se c’è qualcuno che potrebbe rendere possibile una simile impresa, è proprio lui.
Giocare il Mondiale del 2030 in Portogallo sarebbe l’atto finale di una carriera straordinaria, una chiusura epica davanti ai suoi tifosi. Dopo aver portato il Portogallo alla vittoria in Euro 2016, Ronaldo potrebbe puntare a un ultimo, grande obiettivo: aiutare la sua nazione a trionfare in una Coppa del Mondo organizzata in parte sul suolo portoghese. Questo sogno, per quanto folle possa sembrare, sarebbe un coronamento perfetto della sua carriera. E chiudere con un Mondiale giocato in casa darebbe a Ronaldo la possibilità di salutare i suoi tifosi in maniera trionfale, con uno stadio pieno di supporters che lo hanno amato e seguito per tutta la carriera.
L’idea di giocare un torneo così importante a 45 anni è quasi impensabile per la maggior parte dei calciatori, ma Ronaldo ha sempre sfidato le convenzioni, mantenendo una forma fisica straordinaria. Non sarebbe sorprendente se continuasse a spingersi oltre i limiti del possibile, scrivendo ancora una volta la storia del calcio mondiale.
L’eredità di Ronaldo: Più di un calciatore
Quando Cristiano Ronaldo si ritirerà, lascerà molto più di una serie di trofei e record. La sua eredità sarà quella di un atleta che ha ridefinito il concetto di dedizione e longevità nel calcio, dimostrando che l’età è solo un numero se accompagnata da disciplina e passione. Ma la sua influenza si estenderà ben oltre il campo.
Ronaldo è già una figura di grande peso nel mondo degli affari, con un marchio personale che spazia dal fitness alla moda, e con il suo ritiro potrebbe concentrarsi ulteriormente su queste attività imprenditoriali. È possibile anche che Ronaldo continui a investire nel calcio, diventando magari proprietario di un club o assumendo un ruolo dirigenziale nello Sporting CP, la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio.
Inoltre, c’è la possibilità che l’eredità calcistica della famiglia continui attraverso suo figlio, Cristiano Jr., che potrebbe seguire le orme del padre. In ogni caso, anche quando appenderà gli scarpini al chiodo, la figura di Ronaldo rimarrà un faro di ispirazione per generazioni di atleti e tifosi, con il suo nome che continuerà a brillare nella storia del calcio mondiale.
Un addio straordinario per una carriera straordinaria
Quando Cristiano Ronaldo deciderà finalmente di appendere gli scarpini al chiodo, sarà il momento di chiudere uno dei capitoli più affascinanti della storia del calcio. Il suo ritiro non sarà mai un semplice congedo: Ronaldo ha sempre sfidato le aspettative, riscrivendo continuamente le regole del gioco e ridefinendo cosa significhi essere un campione. Che sia raggiungendo il traguardo dei 1000 gol, giocando il Mondiale 2026 o chiudendo la carriera nel Mondiale del 2030 in casa, ognuno di questi scenari sarebbe degno di una leggenda come lui.
Ma oltre ai numeri e ai trofei, l’eredità di Ronaldo va ben oltre: è un modello di determinazione, un atleta che ha mostrato come la disciplina, l’ambizione e la passione possano spingere i limiti umani. Anche quando il giorno del ritiro arriverà, la sua influenza sul calcio e sulla cultura sportiva rimarrà indelebile.