Lisbona affronta una decisione cruciale: il referendum che sfida l’alojamento local
Lisbona si prepara a un momento storico con un referendum locale che potrebbe rivoluzionare il mercato delle abitazioni in città. Al centro del dibattito, l’alojamento local (AL), il sistema di affitti turistici che ha contribuito all’aumento dei prezzi degli affitti e alla riduzione di alloggi per i residenti.
Questa consultazione, nata dall’iniziativa del movimento Referendo pela Habitação, ha raccolto oltre 6.500 firme di cittadini, spingendo l’Assemblea Municipale a inoltrare la proposta al Tribunale Costituzionale per l’approvazione delle domande. Se il tribunale darà il via libera, la città affronterà una scelta decisiva: vietare o limitare drasticamente l’AL in edifici destinati all’uso abitativo.
Le domande del referendum
Il referendum porrà due quesiti chiave ai cittadini:
- Sei d’accordo a cancellare le licenze di alojamento local entro 180 giorni negli edifici residenziali?
- Sei d’accordo a proibire completamente nuovi alojamento local negli edifici ad uso abitativo?
Se approvato, questo referendum potrebbe avere un impatto profondo su molti proprietari che dipendono dall’affitto turistico, ma anche sul panorama abitativo della città, dove quartieri come Santa Maria Maior hanno visto il 70% delle abitazioni destinate al turismo.
Verso una nuova Lisbona?
I sostenitori del referendum sperano che questa iniziativa possa riportare più alloggi sul mercato per i residenti, affrontando una delle crisi più pressanti della città. Tuttavia, alcuni temono che limitare l’alojamento local possa avere effetti negativi sull’economia locale, riducendo le entrate da turismo e colpendo duramente i piccoli proprietari.
Lisbona non è la prima città europea a confrontarsi con il fenomeno dell’affitto turistico. Barcellona ha recentemente adottato misure drastiche, annunciando che non rinnoverà oltre 10.000 licenze di alojamento local entro il 2028. Budapest ha svolto un referendum simile in uno dei suoi quartieri, con il 54% dei votanti favorevoli a limitare l’affitto turistico.
La sfida per Lisbona è ora quella di trovare un equilibrio tra la necessità di affrontare la crisi abitativa e il mantenimento di un settore turistico florido che contribuisce in maniera significativa all’economia cittadina.
Cosa succede adesso?
Il Tribunale Costituzionale ha 25 giorni per valutare la legittimità delle domande del referendum. Se confermate, la Câmara Municipal avrà l’obbligo di fissare una data per la consultazione popolare, che dovrebbe tenersi entro 40-60 giorni.
Perché il risultato sia vincolante, è necessario che voti almeno il 50% degli elettori registrati a Lisbona. In caso di successo, potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione abitativa per la capitale portoghese.