Lisbona: guida non convenzionale per chi vive l’Erasmus

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Erasmus Lisbona Niki Oprandi

La scelta di compilare il bando Erasmus mi appare oggi come un lontano ricordo confuso e sbiadito, condito di domande senza risposta, gruppi universitari archiviati, infinite mail alla segreteria… Eppure ora me ne sto qui, comoda comoda, nella mia accogliente camera di Lisbona che  a malincuore prosciuga ogni centesimo della borsa di studio concessa dalla mia cara università.

E’ la dura verità, nessuno sopravvive alla burocrazia Erasmus: learning agreement rifiutati, corretti ed ignorati, eterno scrolling tra le agenzie immobiliari, videochiamate con professori e studenti per tentare di capirci qualcosa e concluse con più dubbi di prima.

La risposta a tutto questo, da parte di chi è inaspettatamente sopravvissuto, è un coro univoco: tutto diventa più semplice una volta atterrati, e già dalla seconda o terza settimana la nuova vita inizierà a prendere forma.

Quindi non temete!

Combattete con i contratti e con i vestiti da far entrare in valigia e salutate i vostri cari (asciugatevi le lacrime: stanno pur sempre ad un solo aereo da voi…), l’esperienza che vi aspetta vale tutto il trauma iniziale. A questo punto posso prendermi qualche libertà e diffondere sacri consigli: se anche tu hai scelto Lisbona, qualche risposta da chi la sta vivendo ora non ti farà sicuramente male.

Per me le cose sono state più semplici del previsto, almeno su carta: destinazione Portogallo, esami che corrispondevano, La Lingua Portoghese (anche se in una lingua di cui non spiccico mezza parola), l’appartamento era reale e non uno scam (non scontato),conoscevo già persino i miei coinquilini. Una combo niente male, considerando la confusione iniziale.

Una volta accertato di avere un tetto sopra la testa – mi sento di ripetervi, anche se ovvio, di controllare un’ultima volta le recensioni dell’agenzia, di mandare quel messaggio in più alla vostra conoscenza tattica, di fare una domanda in più al proprietario: meglio prevenire che curare – e affrontato un percorso di cura dopo aver pagato la prima rata (gli affitti a Lisbona non sono così economici come si potrebbe pensare), è tempo di passare alla seconda questione principale, ovvero la lingua.

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Parliamoci chiaro: pochi eletti parlano il portoghese. Gli altri disgraziati come me, che hanno scelto la meta per il sole e l’oceano senza pensare alle conseguenze, si troveranno a destreggiarsi tra strane conversazioni mescolando inglese, italiano e spagnolo, con relativi sguardi interrogativi e momenti d’imbarazzo.

Mettetevela via, qui a Lisbona non tutti parlano bene inglese: però da ciò che ho visto pare che l’italiano sia una carta vincente (dopotutto, chi non ci ama) e in meno di un mese vi accorgerete che comprendere questa strana lingua non è poi così complesso.

La questione lezioni è un po’ più personale (detta tra noi, deve andarvi un po’ di culo – si può dire?). I miei professori portoghesi sono stati comprensivi e mi stanno fornendo materiale in inglese, qualche spiegazione a fine lezione e molta, molta gentilezza inaspettata.

Ciò che mi sento di consigliarvi è: dirigetevi subito da loro, fatevi leggere in fronte che siete stranieri, cacciate due occhioni e protraetevi in lunghe spiegazioni su quanto il loro corso sia di fondamentale interesse per voi.

Se la cosa non funziona, ci sarà sempre una soluzione: ogni università è diversa, ma non sarete di certo gli unici a cambiare corsi e aggiornare il learning agreement, quindi attingete alle ultime forze, assediate gli uffici Erasmus e spuntate anche questo dalla to do list.

Parentesi esami, consegne, lavori da svolgere… Come in Italia, dipende da corso a corso. Ricordatevi sempre che i numeri da chiamare in caso di problemi sono a portata di clic, le mail per chiarire non sono mai troppe e che alle vostre spalle c’è un’università che, se presa correttamente, è pronta ad aiutarvi nel momento del bisogno.

Ma parliamo di Lisbona: in tutta la sua magnificenza, questa città non è solo capitale del Portogallo, ma anche delle mete Erasmus. Perfettamente bilanciata tra vita notturna e infinite attività sotto la luce del sole, circondata dalla natura e ad un passo dall’oceano, vi conquisterà prima che ve ne possiate accorgere. Feste interminabili, musei, incontri culturali, surf con le prime luci dell’alba, gite mozzafiato sparse negli immediati dintorni.

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I panorami del Portogallo sono imperdibili, e questa città brulica di attività tra le quali saltellare tra una pausa dalle lezioni e l’altra. A tratti ti sentirai talmente immerso tra le cose da fare da sentirti soffocare: ricordati che non per forza devi provare tutto subito, esci, sdraiati in un prato, respira.

Lisbona si prende il suo tempo, è fatta di continui ritardi, pause soleggiate e pochi sguardi agli orologi: imitala e falla tua, togliti la maschera del turista e perditi nella vita portoghese.

E per gli amici, non ti arrovellare: tra organizzazioni Erasmus, coinquilini, vicini di casa, c’è sempre qualcuno pronto a esplorare questo nuovo mondo con te.

E se proprio non lo trovi, c’è una gigantesca comunità italiana ad aspettarti a braccia aperte!

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