Quella volta che Cicciolina mostrò il seno al parlamento portoghese

Il recente film Diva Futura, diretto da Giulia Louise Steigerwalt e presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, oltre che al Festival do Cinema Italiano di Lisbona, ha riportato sotto i riflettori la figura di Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina.
Il film racconta la nascita dell’industria pornografica italiana negli anni ’80 e ’90 attraverso la storia dell’agenzia Diva Futura, fondata da Riccardo Schicchi e Ilona Staller . La pellicola esplora come Diva Futura abbia trasformato l’amore libero in pornografia, rendendo celebri figure come Cicciolina e Moana Pozzi, la cui fama ha portato Cicciolina all’elezione in Parlamento e Moana a candidarsi come sindaco.

La figura di Cicciolina non era però conosciuta solamente in Italia ma a livello mondiale. Anche in Portogallo Cicciolina aveva ottenuto grande popolarità per un episodio decisamente fuori dagli schemi.
Cicciolina e il gesto che ha fatto il giro del mondo
Novembre 1987. Il Portogallo, ancora in rodaggio dopo il lungo periodo di dittatura finito nel 1974, si risvegliava ogni giorno con nuovi simboli di libertà. Ma nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto in uno dei luoghi più sacri della giovane democrazia: l’Assemblea della Repubblica.
A varcare la soglia del Parlamento, tra lo stupore generale, non fu un capo di Stato, né una delegazione internazionale. Fu Ilona Staller, meglio nota al mondo come Cicciolina. Capelli biondo platino, voce infantile, coroncina di fiori sul capo. Star del cinema erotico, ma anche parlamentare italiana eletta l’anno prima con il Partito Radicale, portavoce di battaglie animaliste, pacifiste e per la libertà sessuale.
Il suo nome faceva già discutere ovunque. Ma a Lisbona avrebbe lasciato un’impronta diversa. Indelebile.
La visita che nessuno aveva chiesto (ma che tutti ricorderanno)
Cicciolina arrivò in Portogallo per un concerto al Coliseu dos Recreios, nella capitale. Nessuna missione diplomatica. Nessuna agenda politica. Solo una performance annunciata tra sorrisini e battute nei giornali di gossip.
Ad accoglierla, però, ci fu il settimanale scandalistico Tal & Qual, che fiutò subito il potenziale mediatico dell’evento. Il fotografo João Rapaz e il giornalista Vítor Rainho decisero di seguirla passo passo per trasformare la visita in qualcosa di più.
Il giorno scelto fu il 12 novembre. Una mattina limpida, una giornata apparentemente normale nel cuore di São Bento.
Ma quella routine stava per essere sconvolta.
Il gruppo si presentò ai cancelli del Parlamento. Nessuno sembrava avere il coraggio di fermarla. Salì lentamente i gradini dell’ingresso principale, si voltò verso i fotografi e, con un gesto fluido, si scoprì il seno sinistro.
Non un’esitazione, non una parola. Solo l’immagine. Uno dei simboli più riconoscibili di Cicciolina, portato fin lì come segno di libertà, disobbedienza e provocazione.
Ma non finì lì. Una volta dentro, accompagnata dai giornalisti, fu fatta accedere — con sorprendente leggerezza — alla tribuna diplomatica dell’Aula. I deputati erano in seduta. L’atmosfera era tesa, seria, composta.
E in mezzo a tutto questo, dal loggione, ancora una volta, Ilona Staller si scoprì. Il suo seno nudo apparve nell’aula parlamentare portoghese. Non un urlo. Non una risata. Solo il rumore dei flash.
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Poi il caos. E le reazioni non si fecero attendere.
Il gesto clamoroso: il seno svelato in Parlamento
Il 12 novembre 1987, il gesto di Cicciolina divenne immediatamente uno dei momenti più controversi della storia recente del Portogallo. Mentre saliva i gradini dell’Assemblea della Repubblica, diretta verso l’ingresso principale, il suo comportamento suscitò un’immediata reazione: con un movimento fluido e sicuro, Cicciolina si scoprì il seno sinistro, esponendolo senza esitazione ai fotografi che la seguivano. In quel momento, un gesto che avrebbe potuto sembrare una semplice provocazione si trasformava in un simbolo di ribellione, un atto che sfidava apertamente le convenzioni della società portoghese e le rigide aspettative morali. La sua azione sembrava voler rompere il muro di ipocrisia che avvolgeva il corpo delle donne, anche nelle sfere più istituzionali.
Ma non finì lì. Dopo aver lasciato il segno sulla scalinata dell’Assemblea, Cicciolina si spostò all’interno, dove fu accompagnata dai giornalisti che la seguivano. Qui, davanti ai deputati e alla platea della tribuna diplomatica, ripeté lo stesso gesto, esponendo nuovamente il seno nudo durante una sessione parlamentare. Era un atto che univa il corpo e la politica in una danza di provocazione, mettendo in discussione le regole, le aspettative e le leggi non scritte della democrazia appena emergente.
Il suo seno scoperto non fu solo un atto di provocazione, ma anche un potente simbolo di disobbedienza civile, una mossa che sfidava la tradizione e cercava di abbattere le barriere morali e sociali che spesso imprigionano la sessualità, specialmente quella femminile, nelle istituzioni politiche. In Portogallo infatti molti anni dopo il topless è spesso ancora un tabù.
Le reazioni: tra condanna e ironia
Il gesto non passò inosservato e in breve tempo suscitò una serie di reazioni contrastanti. Il Presidente dell’Assemblea, Vítor Crespo, non esitò a definire l’atto di Cicciolina come un comportamento inadeguato e irrispettoso verso l’istituzione parlamentare. La sua condanna fu accompagnata da un’atmosfera di disapprovazione generale tra i deputati presenti in aula. In molti, abituati a una politica formale e sobria, non riuscivano a comprendere la natura della provocazione. Quella che inizialmente sembrava essere una semplice burla, in realtà stava scatenando un dibattito più profondo su moralità e libertà personale.
Tuttavia, non tutti reagirono allo stesso modo. Natália Correia, poetessa e deputata portoghese, divenne una delle figure più emblematiche in difesa di Cicciolina. Con il suo spirito irriverente, Correia rispose al gesto con un poema satirico, dimostrando che l’arte e la libertà d’espressione erano al di sopra della moralità convenzionale. Il suo approccio ironico mise in evidenza quanto fosse ridicolo, agli occhi di alcuni, il modo in cui la politica portoghese stava reagendo a un atto che, per molti, non era altro che una dichiarazione di libertà.

Questa risposta non solo smascherò l’ipocrisia che permeava la società portoghese, ma generò anche un vero e proprio dibattito pubblico sulla moralità nelle istituzioni e sull’atteggiamento che la politica doveva adottare nei confronti del corpo femminile e della sessualità in generale.
Il messaggio politico dietro la provocazione
Per Cicciolina, il gesto non era solo una sfida alla moralità tradizionale, ma un atto di attivismo politico. In più occasioni, aveva dichiarato che il suo corpo era stato sempre utilizzato come strumento di lotta per l’educazione sessuale e per la sensibilizzazione contro l’AIDS. Con il suo atto provocatorio in Portogallo, mirava a scardinare le censure imposte dalla società e a sollevare l’attenzione su temi legati alla sessualità, ma anche sulla necessità di una maggiore libertà di espressione.
Il gesto di Cicciolina assumeva una valenza simbolica forte, un attacco diretto alla repressione sessuale e al perbenismo che caratterizzavano ancora gran parte della politica e della cultura portoghese. Per lei, il corpo nudo non rappresentava un atto di volgarità, ma una critica all’ipocrisia che dominava le conversazioni su sessualità e moralità nelle istituzioni pubbliche. Il suo obiettivo era far comprendere che la libertà del corpo doveva essere trattata con la stessa serietà e dignità con cui venivano trattati altri temi politici e sociali.
Il gesto fu anche un rimando visivo potente alla statua della Repubblica che troneggiava all’interno dell’Assemblea, anch’essa con il seno nudo. Una statua che simboleggiava la libertà e la giustizia, ma che sembrava anche sfidare la stessa istituzione che ospitava il Parlamento portoghese. Il confronto con quella figura iconica non passò inosservato, suggerendo un’analogia tra la statua e il corpo di Cicciolina, entrambi emblemi di un’idea di libertà che metteva in discussione il controllo politico e sociale sul corpo umano.
L’eredità dell’episodio: tra memoria e cambiamento
L’episodio che si verificò il 12 novembre 1987 rimase impresso nella memoria collettiva del Portogallo come un momento di rottura, ma anche di riflessione profonda. Il gesto di Cicciolina, con la sua provocazione sfidante all’interno delle sacre mura dell’Assemblea della Repubblica, non passò inosservato. Sebbene inizialmente accolto con disapprovazione e scandalo, il suo impatto sulla società portoghese si rivelò ben più profondo e duraturo di quanto molti avrebbero potuto immaginare.
La provocazione di Cicciolina sembrava, a prima vista, un episodio di mera controversia mediatica, ma alla lunga divenne un simbolo di quel periodo storico di transizione che il Portogallo stava vivendo. Uscito dalla dittatura e immerso in un processo di democratizzazione e apertura, il paese stava affrontando una serie di sfide culturali e politiche, tra cui il superamento delle barriere morali e il confronto con temi scottanti come la libertà sessuale e l’educazione sessuale.
Alle Azzorre inoltre qualcuno ha composto una poesia dedicata all’episodio.
Vocês lembram a Cicciolina
Que tinha uma pele muito fina
E veio ao nosso parlamento.Essa ficou em registo
Porque nunca se tinha visto
Daquela marca em São Bento.Pôs os seios destapados
Para melhor os mostrar
Porque os nossos deputados
Estão ali é para mamar.De: João Ângelo
I progressi del Portogallo nella lotta all’HIV e nell’educazione sessuale
Anche se l’atto di Cicciolina non fu immediatamente accolto come un catalizzatore di cambiamento, negli anni successivi il Portogallo fece notevoli progressi nella lotta all’HIV e nell’educazione sessuale. Le discussioni suscitate dal suo gesto, insieme alla crescente pressione da parte di movimenti sociali e organizzazioni non governative, contribuirono a una maggiore apertura del paese riguardo a tematiche come l’educazione sessuale nelle scuole, la prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili e, infine, un approccio più inclusivo e liberale nei confronti della sessualità.
Il Portogallo si impegnò attivamente nella promozione di una sanità pubblica più efficace, anche attraverso l’introduzione di politiche di distribuzione gratuita di preservativi e una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione sulla diffusione dell’HIV, che in quegli anni aveva raggiunto livelli di preoccupazione in tutta Europa. L’eredità dell’episodio del 1987 contribuì a stimolare il dibattito pubblico su questi temi, segnando un punto di svolta nella percezione sociale e politica della sessualità e della salute sessuale.
Il ruolo di gesti provocatori nel promuovere il cambiamento sociale
Il gesto di Cicciolina fu emblematico di un più ampio movimento di provocazione sociale, un’azione che spingeva il pubblico a confrontarsi con tematiche scomode e spesso ignorate. Sebbene non sempre ben accolto, il gesto rientrava in una lunga tradizione di attivismo provocatorio, in cui gli artisti e i politici usano la provocazione per sollevare questioni rilevanti per la società. Cicciolina, con la sua sfida visibile alla morale e alla politica conservatrice, divenne, suo malgrado, un punto di riferimento per chi credeva nel potere dei gesti di disobbedienza per trasformare le convenzioni sociali.
Nel lungo periodo, quel momento di rottura contribuì alla nascita di un dialogo più aperto e liberale in Portogallo, ma anche in altri paesi, su temi come la libertà sessuale, il diritto al corpo e la critica alle istituzioni politiche. Gesti come quello di Cicciolina divennero simboli di una volontà di abbattere i tabù e di affrontare questioni delicate, ma fondamentali per il progresso sociale.