Perché non viene usata la seconda persona plurale in portoghese?

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Nel portoghese contemporaneo, l’uso della seconda persona plurale ha subito un’evoluzione significativa, ed è ormai quasi del tutto scomparso nell’uso quotidiano. Storicamente, la seconda persona plurale in portoghese era rappresentata dal pronome “vós“, ma oggi viene raramente utilizzato, e in molti casi è stato sostituito dal pronome “vocês“, che, curiosamente, viene coniugato alla terza persona plurale. Questo cambiamento ha radici storiche, grammaticali e sociolinguistiche, che vedremo più in dettaglio.

L’evoluzione del “vós” a “vocês”

In passato, la seconda persona plurale era espressa tramite “vós, un pronome che possedeva anche forme verbali e pronominali specifiche, come “vós sois” (voi siete) o “vossos” (vostri). Tuttavia, con il tempo, questa forma è stata abbandonata a favore di “vocês“, una forma che inizialmente derivava da una contrazione di “vossa mercê” (letteralmente “la vostra grazia”), un trattamento onorifico utilizzato nella classe alta fino al XIX secolo. Quando la borghesia cominciò a sentirsi distaccata dalle classi nobili, il trattamento formale si diffuse tra le classi più basse, ma venne percepito come meno rispettoso.

L’incoerenza dei pronomi

Una delle principali difficoltà nell’uso di “vocês” è che, sebbene derivi da una forma di cortesia, il suo uso oggi è caratterizzato da una incoerenza grammaticale. Mentre “vocês” è tecnicamente il plurale di “você” (un pronome di cortesia singolare), la coniugazione verbale associata ad esso segue le forme della terza persona plurale, ad esempio, “vocês têm” (voi avete), anziché “vocês tendes” (voi avete, forma corretta secondo la grammatica tradizionale).

Inoltre, l’uso dei pronomi possessivi con “vocês” rispecchia la stessa incoerenza. Si dice “vocês têm vossos costumes“, utilizzando “vosso” come aggettivo possessivo, che è coerente con la forma verbale “têm” ma non con la radice del pronome “vocês”, che è tecnicamente legato a “você”. Questo fenomeno linguistico viene definito da alcuni linguisti come una “salgada incoerente”.

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Perché “vós” è caduto in disuso

Il passaggio da “vós” a “vocês” è stato influenzato anche da una tendenza più generale nella lingua a semplificare la struttura grammaticale. Il “vós” aveva una connotazione arcaica e oggi è percepito come antiquato e rurale, usato solo in alcune zone del nord del Portogallo. Anche nelle scuole e nei corsi di lingua, l’uso di “vós” viene ormai evitato a favore di “vocês”, che è più facilmente comprensibile e comunemente accettato.

Differenze tra l’uso di “vocês” in Portogallo e in Brasile

Anche se “vocês” è utilizzato in entrambe le varianti del portoghese, le sue connotazioni possono differire tra il Portogallo e il Brasile. In Portogallo, l’uso di “você” è visto come meno formale e talvolta rude, specialmente in contesti dove l’uso di “tu” sarebbe più appropriato. In Brasile, “você” è utilizzato più frequentemente e in modo più universale, anche in situazioni informali, mentre in Portogallo “você” viene riservato a situazioni particolarmente formali o professionali.

La seconda persona plurale in portoghese è stata influenzata da fattori storici, sociali e linguistici, portando all’uso sempre più diffuso di “vocês” al posto di “vós”. Sebbene questa evoluzione possa sembrare una semplificazione, ha generato un misto di forme verbali che, sebbene funzionali nella comunicazione quotidiana, non sempre rispettano la coerenza grammaticale originale.

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