Storia del Portogallo alle Olimpiadi
Con l’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il Portogallo celebra la sua lunga e illustre partecipazione olimpica, con un totale di 28 medaglie conquistate nella sua storia. Di queste, cinque sono d’oro, nove d’argento e quattordici di bronzo.
È interessante notare che tutte le medaglie d’oro sono state ottenute nell’atletica leggera, grazie a leggende come Carlos Lopes e Rosa Mota nella maratona, Fernanda Ribeiro nei 10.000 metri, e la coppia Nelson Évora e Pedro Pichardo nel salto triplo.
La partecipazione olimpica del Portogallo iniziò in Scandinavia, sia nei Giochi estivi che in quelli invernali. Con la creazione del Comité Olímpico de Portugal nel 1909 e il suo riconoscimento da parte del CIO nello stesso anno, il Portogallo divenne il tredicesimo paese ad aderire al Movimento Olimpico. Tre anni dopo, il paese fece il suo debutto ai Giochi di Stoccolma. Da allora, ha partecipato a tutte le edizioni dei Giochi, diventando la diciottesima nazione più assidua. Fino al 2020, il Portogallo aveva conquistato 28 medaglie (cinque d’oro, nove d’argento e quattordici di bronzo).
Le edizioni più memorabili
La partecipazione più fruttuosa del Portogallo fu ai Giochi Olimpici estivi di Tokyo 2020, tenutisi nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19, con un totale di quattro medaglie. In quell’occasione, Pedro Pablo Pichardo vinse l’oro nel salto triplo, Patrícia Mamona conquistò l’argento sempre nel salto triplo, e due bronzi furono vinti da Jorge Fonseca nel judo e Fernando Pimenta nella canoa.
Ai Giochi Olimpici Invernali, il Portogallo fece il suo debutto nel 1952 a Oslo, Norvegia. Fino ai Giochi di Torino, il paese partecipò a otto edizioni senza però vincere alcuna medaglia.
Atleti e medaglie storiche
Il Portogallo ha visto numerosi atleti emergere come eroi olimpici nel corso degli anni:
- Carlos Lopes: Oro nella maratona a Los Angeles 1984 e argento nei 10.000 metri a Montreal 1976.
- Rosa Mota: Oro nella maratona a Seul 1988 e bronzo nella stessa disciplina a Los Angeles 1984.
- Fernanda Ribeiro: Oro nei 10.000 metri ad Atlanta 1996 e bronzo nella stessa disciplina a Sydney 2000.
- Nelson Évora: Oro nel salto triplo a Pechino 2008.
- Pedro Pablo Pichardo: Oro nel salto triplo a Tokyo 2020.
Perché il Portogallo non ha mai vinto molte medaglie olimpiche?
Molti sostengono che il principale motivo per cui il Portogallo non vince molte medaglie alle Olimpiadi sia la sua demografia. Questa idea, per quanto diffusa, non regge di fronte ad un’analisi più approfondita. I calcoli di “medaglie pro capite” non sono altro che una semplificazione grossolana. In realtà, il successo negli sport di alto livello negli ultimi 50 anni è determinato principalmente da due fattori: denaro e pianificazione.
Il denaro può provenire dallo Stato, da università private o da aziende sponsor. La pianificazione può essere gestita dallo Stato o da federazioni sportive non statali. L’importante è che il paese decida di investire considerevoli risorse finanziarie e intellettuali negli sport in cui ha una vocazione. Solo così potrà ottenere molte medaglie olimpiche. La dimensione della popolazione, quindi, ha un peso relativamente minore.
La Sfida degli sport olimpici in Portogallo
Un altro fattore che contribuisce alla scarsa performance olimpica del Portogallo è la limitata pratica di alcuni sport prettamente olimpici nel paese. Discipline come il nuoto sincronizzato, il sollevamento pesi, la ginnastica artistica e il biathlon non sono molto popolari in Portogallo, riducendo così il numero di atleti di alto livello che possono competere su scala internazionale.
Il Caso del Regno Unito
Il Regno Unito, pur avendo una grande popolazione e risorse finanziarie, non ha brillato alle Olimpiadi fino agli anni ’90. Dopo il fiasco dei Giochi di Atlanta 1996, dove la Gran Bretagna conquistò solo un oro, il paese decise di cambiare rotta. Con la creazione di UK Sport nel 1997, un organismo governativo dedicato allo sviluppo degli sport olimpici, il Regno Unito iniziò a vedere risultati significativi: nel 2008 a Pechino, la Gran Bretagna conquistò 19 ori, arrivando quarta nel medagliere, e a Tokyo 2020 ha ottenuto 22 ori, mantenendo la quarta posizione.
La lezione della Germania
La divisione della Germania nel dopoguerra offre un interessante caso di studio. Nonostante la Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest) avesse una popolazione più grande e una maggiore ricchezza, la Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est) ottenne risultati olimpici molto migliori grazie a un sistema di supporto sportivo ben organizzato e finanziato. Dopo la riunificazione, la Germania unificata non è riuscita a mantenere lo stesso livello di successo, evidenziando l’importanza della pianificazione e del finanziamento mirato.
La performance del Portogallo alle olimpiadi può migliorare?
È quindi evidente che un paese con 10 milioni di abitanti può ottenere molte medaglie olimpiche se investe adeguatamente e pianifica con intelligenza la formazione degli atleti. Al contrario, una grande popolazione e un alto reddito pro capite non garantiscono automaticamente il successo olimpico. Il Portogallo, con le giuste strategie di investimento e pianificazione, ha il potenziale per migliorare significativamente il suo medagliere olimpico, indipendentemente dalla sua dimensione demografica. Inoltre, promuovere la pratica di una più ampia gamma di sport olimpici potrebbe ulteriormente aumentare le possibilità di successo.
Il Portogallo alle Olimpiadi invernali
Per ragioni climatiche evidenti, il Portogallo non ha una tradizione consolidata negli sport invernali. Di conseguenza, la partecipazione del paese ai Giochi Olimpici Invernali è stata storicamente ridotta e sporadica. A eccezione di Duarte Espírito Santo, tutti gli altri atleti portoghesi che hanno partecipato alle Olimpiadi Invernali erano emigrati o nati all’estero. Questo dimostra quanto sia difficile per un paese senza una cultura sportiva invernale consolidata e senza infrastrutture adeguate competere efficacemente in queste discipline.
Prospettive per Parigi 2024
Guardando avanti a Parigi 2024, il Portogallo spera di continuare il suo percorso di successi. Tra gli atleti da tenere d’occhio ci sono Pedro Pichardo, che cercherà di difendere il suo titolo nel salto triplo, e Fernando Pimenta, una presenza costante nella canoa. Inoltre, Gustavo Ribeiro nel skateboarding è considerato una delle grandi promesse per una medaglia.
La rappresentanza portoghese ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 sarà composta da 73 atleti in 15 discipline, il che rappresenta una delle delegazioni più basse dai Giochi di Sydney 2000. Tuttavia, nonostante il numero ridotto, le aspettative di medaglie restano alte, con l’obiettivo di raggiungere o superare le quattro medaglie ottenute a Tokyo 2020.
Il paese si prepara a scrivere un nuovo capitolo di questa storia, con la speranza di aggiungere nuove medaglie al suo palmarès e continuare a brillare sul palcoscenico mondiale.