Accadde a Lisbona: La serie italiana sulla truffa di Alves Reis
Una produzione televisiva italiana del 1974, “Accadde a Lisbona”, diretta da Daniele D’Anza e sceneggiata da Luigi Lunari, ha portato alla ribalta la storia del truffatore Arturo Virgilio Alves Reis. Il protagonista Paolo Stoppa, affiancato da un talentuoso cast, ha dato vita a uno dei personaggi più abili e audaci nella storia dei colpi di scena finanziari.
L’ambientazione della miniserie è Lisbona, 1924, un periodo intriso di mistero e inganni. Alves Reis, interpretato magistralmente da Paolo Stoppa, inizia a tessere la sua tela di manipolazione finanziaria. Convinto che stampare banconote false sia troppo rischioso, elabora un piano più sottile: produrre documenti falsi della Banca del Portogallo che garantiscano la stampa di un’enorme quantità di banconote identiche a quelle vere. Il tutto dovrebbe avvenire tramite la stessa ditta londinese incaricata delle funzioni di zecca per il governo portoghese.
Chi era Paolo Stoppa?
Paolo Stoppa è stato uno degli attori più celebri e versatili del panorama artistico italiano del Novecento. Dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza per dedicarsi alla recitazione, ha debuttato sulle scene teatrali nel 1927, dimostrando fin da subito un talento straordinario. La sua carriera è stata segnata da ruoli memorabili sia sul palcoscenico che sul grande schermo, con interpretazioni indimenticabili in film come “Miracolo a Milano” e “C’era una volta il West”. In televisione, ha lasciato il segno con ruoli di grande impatto, tra cui quello del truffatore Alves dos Reis nella miniserie “Accadde a Lisbona” del 1974. La sua morte nel 1988 ha lasciato un vuoto nel mondo dello spettacolo, ma il suo talento e il suo lascito artistico continueranno a vivere nei cuori e nelle menti degli spettatori di tutto il mondo.
La trama di Accadde a Lisbona
Il truffatore e i suoi complici, interpretati da Maria Fiore, Paolo Ferrari, Alessandro Sperlì e altri talentuosi attori, iniziano una scalata al successo finanziario. La narrazione, ricca di suspense, tiene gli spettatori incollati allo schermo mentre la truffa si sviluppa con successo. Il gruppo riesce persino a fondare una propria banca, accumulando enormi somme di denaro. Tuttavia, come spesso accade nelle storie di truffe, il destino riserva un ruolo per le indagini della polizia.
La trama segue da vicino gli eventi reali dello scandalo della Banca del Portogallo del 1925, una delle truffe più spettacolari ai danni di un istituto di credito. Le indagini poliziesche, scatenate dalla denuncia di un impiegato di Alves Reis, rivelano la dimensione dell’inganno e mettono fine al regno illusorio del truffatore. La miniserie cattura l’atmosfera dell’epoca, immergendo gli spettatori nel panorama affascinante e pericoloso del mondo finanziario portoghese degli anni ’20.
Differenze tra Accadde a Lisbona e la vera storia
Un elemento di deviazione dalla realtà è l’età del protagonista Paolo Stoppa rispetto a quella di Alves Reis. Sebbene Alves Reis avesse meno di 30 anni durante la truffa, Paolo Stoppa, che lo ritrae, aveva quasi 70 anni al momento della produzione della miniserie. Questo dettaglio, però, non intacca l’abilità dell’interpretazione di Stoppa, che dona profondità e intensità al personaggio.
Un ritratto di una Lisbona che non c’è più
“Accadde a Lisbona” offre uno sguardo coinvolgente su uno degli eventi finanziari più sorprendenti del XX secolo, senza risparmiare dettagli sulla complessità degli avvenimenti. La miniserie, pur presentando alcune esagerazioni tipiche della fiction, si distingue per la sua fedeltà alla storia e per le solide interpretazioni del cast, guidato dal talento di Paolo Stoppa. È un’esplorazione avvincente di un’epoca in cui l’inganno finanziario poteva avere un impatto significativo sui sistemi economici, contribuendo così alla rappresentazione televisiva delle truffe storiche.
La serie inoltre con le sue riprese permette di godersi delle immagine di Lisbona di un tempo passato.