La parola che sta cambiando il portoghese: perché tutti usano “tipo”

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Negli ultimi anni, la parola “tipo” è diventata una sorta di fenomeno linguistico nel portoghese colloquiale, soprattutto tra i giovani. Frasi come “estou tipo atrasado” (sono tipo in ritardo) o “vamos tipo às oito” (andiamo tipo alle otto) sono ormai all’ordine del giorno, tanto da trasformare “tipo” in un intercalare onnipresente nelle conversazioni quotidiane.

Ma da dove nasce questa tendenza? E perché questa piccola parola sembra essere ovunque?

Perchè i portoghesi dicono sempre “tipo”?

Le origini di “tipo”: da classificatore a passe-partout

La parola “tipo” nel portoghese deriva dall’espressione “tipo de”, tradizionalmente utilizzata per classificare o fare comparazioni. Frasi come “um tipo de flor” (un tipo di fiore) o “um tipo de comida” (un tipo di cibo) sono il suo utilizzo originale. Tuttavia, con il passare del tempo, la preposizione “de” è andata persa, e “tipo” ha iniziato a essere usato come un riempitivo linguistico per indicare incertezza, esitazione o semplicemente per guadagnare tempo durante una conversazione.

Secondo Ana Maria Brito, professoressa di linguistica presso l’Università di Porto, l’uso di “tipo” si è radicato tra i giovani come marcatore discorsivo, un modo per strutturare i pensieri e mantenere il flusso della comunicazione. È un’espressione che permette di pausare senza interrompere il discorso, mantenendo comunque un senso di fluidità.

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“Tipo”: un fenomeno sociale oltre che linguistico

Ciò che rende interessante l’uso di “tipo” è il suo ruolo sociale, oltre che linguistico. José Manuel Resende, professore di sociologia presso l’Università di Évora, suggerisce che il successo di “tipo” sia legato anche alla rapidità della comunicazione moderna, favorita dai social media e dalle piattaforme digitali. Viviamo in un’epoca di informazione veloce e di linguaggio abbreviato, dove frasi concise come “tipo” servono a facilitare la comunicazione.

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Per i giovani, però, “tipo” non è solo un modo per parlare più velocemente. È diventato una sorta di segno di appartenenza. L’uso di questa parola in un contesto informale indica che chi parla è all’interno di una certa cultura giovanile, che è al passo con le tendenze e che riesce a utilizzare il linguaggio in modo flessibile. Secondo alcuni studiosi, “tipo” agisce come un marcatore identitario, che aiuta a rafforzare il legame con i propri coetanei. È una parola che permette ai giovani di riconoscersi l’un l’altro, creando un linguaggio condiviso che li distingue dagli adulti.

Un linguaggio in evoluzione: è solo una moda?

Mentre alcuni linguisti vedono il diffondersi di “tipo” come parte della naturale evoluzione del linguaggio, altri esprimono preoccupazione per ciò che vedono come un segnale di povertà lessicale. Conceição Pereira, insegnante di storia in una scuola superiore, osserva che molti giovani tendono a usare “tipo” come scorciatoia verbale, evitando di cercare espressioni più precise o di articolare meglio i loro pensieri. Questo potrebbe essere un segnale di una riduzione del vocabolario attivo, un problema comune nell’era dei social media, dove la comunicazione è sempre più veloce e semplificata.

Tuttavia, Ana Maria Brito sostiene che l’uso di “tipo” in contesti informali non significa necessariamente che i giovani non siano in grado di esprimersi in modo più articolato. La sua osservazione in aula mostra che gli studenti sanno adattare il loro linguaggio alle diverse situazioni. In un ambiente più formale, come quello scolastico, riescono a eliminare l’uso di “tipo” quando necessario, dimostrando così che si tratta di un fenomeno situazionale, più che di un impoverimento definitivo del linguaggio.

Il futuro di “tipo”: destinato a restare o a scomparire?

Anche se “tipo” sembra essere ovunque, ci sono segnali che suggeriscono che, come tutte le mode linguistiche, potrebbe essere solo una fase. Conceição Pereira fa notare che mentre l’uso di “tipo” è ancora diffuso tra i più giovani, sta cominciando a perdere terreno nelle generazioni successive, segno che potrebbe gradualmente cadere in disuso. Allo stesso tempo, Francisco Dolgner, uno studente universitario, sottolinea che, anche se lui stesso utilizza spesso “tipo” in conversazioni informali, cerca di evitarlo in contesti accademici o più seri.

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In conclusione, l’uso di “tipo” nel portoghese moderno riflette una più ampia tendenza nella lingua verso la semplificazione e la rapidità. Se continuerà a far parte del vocabolario quotidiano o se scomparirà nel tempo dipenderà probabilmente dall’evoluzione delle abitudini comunicative delle nuove generazioni. Quello che è certo, però, è che oggi “tipo” è diventato uno strumento linguistico potente, che ci parla del modo in cui le persone — soprattutto i giovani — vivono e interpretano il mondo in continua trasformazione.

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